Volo di gabbiano
I pensieri sono saliti sull'ala del
gabbiano
in un viaggio lontano
senza sosta , senza meta,
Unico elemento naturale
il mare, il cielo, il sole
infuocato,
la fantasia assume così
immagini sempre diverse,
comandate dal timone
dell'animo.
I sogni nel cassetto
sono con me sull'ala
in volo leggero verso isole
sconosciute,
abitate dalla natura.
Palme fitte, vegetazione intricata
come labirinti,
scende, accarezza la vergine
impalpabile,
sabbia bianca come neve
sotto il peso di copiosa
frutta tropicale
a portata di mano senza peccato
originale.
Sfiorato da pelle olivastra,
in un abbraccio leggero
come alito del vento marino
baciato da labbra color
corallo,
sensuali, odoranti verginità.
Il gabbiano fatica a riprendere il volo
ora radente,
dall'ala suggerisco in
ebrezza extra terrena,
trova altri lidi,
bisogna partire e scoprire.
Un indigeno scocca una freccia della
vita,
colpisce l'innocente uccello
che precipita sulla sabbia
in un tonfo mortale
di cui sono incredulo,
terrorizzato complice
in una fine mai pensata.
Poesia di Diego Caviola |
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Una ballata del Mare salato
All'orizzonte di
quell'oceano ci sarebbe stata sempre un'altra isola
per ripararsi durante un tifone, o per riposare e
amare. Quell'orizzonte aperto sarebbe stato sempre
lì, un invito ad andare.
Una ballata del vecchio
marinaio
Spirava lieve la brezza
la spuma si sollevava bianca la scia ci seguiva....
Soltanto acqua intorno a noi.

<Abbandonato il porto tra i saluti,
allegramente scivolammo via sotto la chiesa, sotto la
collina e la cima del faro>
S.T. Coleridge
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