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Bepi Hoffer

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OCEANO
DENTRO |
LA REGIONE
AUTONOMA DEL TRENTINO ALTO ADIGE
promuove il progetto "i disabili hanno sempre
navigato" una esperienza che viviamo stando a stretto
contatto con l'ambiente e la natura, condividendo con i nostri cari amici
giornate di libertà e spensieratezza. |

Le nostre
attività
BYE BYE, SI SALPA |
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Il
progetto di BaseItalia
o.n.l.u.s.
"I disabili hanno sempre navigato"
Statuto
dell'associazione |
Le barriere del mare: riflessioni in barca
Una barca che va per mare non trova
barriere. Niente gradini, niente scale, niente sampietrini
dissetati : solo una immensa distesa d’acqua priva di spigoli e
barche che scivolano sulla superficie del mare senza incontrare
ostacoli.
DIRITTI UMANI,
AMBIENTE E HANDICAP

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I disabili hanno sempre navigato
è una significativa frase
estratta da alcune riflessioni di una ragazza disabile,
dopo una esperienza in barca a vela. Noi abbiamo voluto
utilizzarla come motto distintivo di questo progetto, in
cui crediamo moltissimo.
Con questo progettoo si vuole proporre un’attività in favore
delle persone disabili, di permettere loro di avere un approccio "normale" alla
navigazione a vela e alla vita di bordo. La nautica a vela viene qui utilizzata anche come strumento
riabilitativo rispetto a vari tipi di handicap e come mezzo di reinserimento
sociale per diverse forme di disagio. Il disabile, non appena salito in barca,
abbandona i propri ausili ed è costretto a mettere in funzione e a potenziare le
proprie capacità di equilibrio in modo del tutto naturale e con una efficacia
difficilmente realizzabile con altri sistemi riabilitativi.A questo va aggiunto l’aspetto di socializzazione: in barca
le differenze tra disabile e normodotato tendono a sfumare.
Tra i disabili, inoltre, vi sono moltissime persone che
desiderano, almeno in vacanza, vivere l’avventura e lo sport senza sentire il
peso ed i limiti del proprio handicap.
Proporre questo progetto è, in ultima analisi, accettare una
sfida che ha come obiettivo il rendere in parte quello che la vita ci ha dato. |
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Un paraplegico che va in barca dimentica i limiti oggettivi che costituiscono la
sua disabilità e si integra nell’equipaggio. Sta al timone, partecipa alle
manovre, o più semplicemente annusa l’aria e prende il sole.
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Nella marina dei secoli scorsi gli equipaggi comprendevano anche ufficiali con
una gamba di legno e marinai con un uncino di ferro al posto di una mano :
disabili a tutti gli effetti, dunque, che trovavano a bordo un proprio ruolo ed
erano perfettamente integrati nella vita della nave. |
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Ideatore, fondatore ed attuale presidente della onlus è
GIUSEPPE HOFFER, noto skipper e persona che ha svolto nella
vita gli sport più
estremi, e che ora ha deciso di mettere a disposizione dei meno fortunati di
lui, la propria esperienza.
Linee guida del progetto BASEITALIA onlus:
.Ma BaseItalia onlus non vuole occuparsi solo dei disabili
motori, infatti sta intrecciando rapporti anche con le istituzioni che si
occupano di salute mentale, perché avere problemi di adattamento alla propria
vita ed al sociale è un modo di essere disabili.
La dinamica di gruppo: gli stili diversi, l’adeguamento
agli altri, la cooperazione che trascende dalla generica socializzazione e
diventa psicoterapia.
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A volte, quando non può partecipare alle manovre più
complesse, si sente un po’ handicappato, poi pensa che, in fondo, a bordo delle
grandi navi a vela i disabili ci sono sempre stati.

I disabili hanno sempre navigato.
Dopo questa esperienza di vela mi sono sentita meno disabile. |
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Forse non è un sogno irrealizzabile.
Il Mare e la Vela : il contatto con la Natura ed il
silenzio quali forze rigeneranti.
Il cambiamento di stato : un nuovo ambiente, nuovi stimoli
sensoriali per un’esperienza fortemente emotiva e personale.
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