Andiamo a
conoscere le Isole Egadi
La brezza è poi arrivata ed è stato possibile procedere di
bolina a circa quattro nodi. Poteva andare peggio:
condensazioni
a bassa quota prive di auto convettività,
alte pressioni stabilizzate ecc. fatto è che ad un certo punto
il vento è calato. Era più la deriva verso SE causata dalla
forte corrente del mare che l’avanzamento su la rotta verso SW.
L’ultima ora l’abbiamo fatta a motore. Nel piccolo porto di
Levanzo erano disponibili dei gavitelli, il resto serviva
all’attracco dei numerosi: traghetti, aliscafi e quant’altro;
Tutti di fretta, sollevano una notevole maretta. Così abbiamo
optato per la Cala Mindola esente da gavitelli. Diamo fondo tra
i numerosi natanti che all’imbrunire ci lasciano definitivamente
in compagnia della tanto amata natura. Video La mattina del sei, anche questa volta mi sembrava d’obbligo visto
l’ambiente, alzarmi prima dell’alba ad ammirare il sorgere del
sole. Comunque lo strepitio di centinaia di uccelli aveva già
dato la sveglia. Salpiamo e in calma di vento andiamo all’Isola
di Favignana dove attracchiamo presso l’omonimo porto per fare
cambusa. Da subito entriamo in un altro mondo: traghetti,
operatori di ogni genere, turisti ecc. immaginarsi il mese
agosto. Dopo aver comprato quello che serve, vista una
rosticceria che prometteva bene, ci siamo fatti fare una
frittura di pesce da mangiare in barca.
Lasciamo contenti il porto per un più fresco ambiente: Cala
Rossa.
Si trova all'interno del parco, sul lato NE dell'isola, il
fondale é di sabbia bianca e poseidonia dove sono posti dei
gavitelli a salvaguardia del fondale; ci attacchiamo ad uno di
essi e facciamo un bagno rinfrescante prima che la brezza
aumenti creando onda e corrente marina. Questo modo di vivere
può sembrare monotono ma alla nostra età é anche bello avere il
tempo e quiete, dedicandoci a le più piccole cose, le quali riempiono la
giornata e inaspettatamente arriva sera. Mattina del giorno 07.07 in calma piatta ammiriamo la
trasparenza del mare sulla sabbia e ci immergiamo subito in quei
brillanti colori. La brezza arriva all'improvviso e noi siamo
pronti a prendere il mare a vele spiegate.
Trapani
Trapani é vicina e
presto entriamo nell'avamporto dove é d'obbligo chiedere via
radio di entrare in porto. Dirigiamo subito verso la Lega Navale
locale e, non vedendo nessuno in giro ci
infiliamo nel
primo posto libero e poi vedremo come é la situazione. Ci
presentiamo a Valentino, gentile segretario della sezione.
Tutti sono accoglienti e questo ci fa sempre contenti. Verso
sera andiamo in città alla ricerca di una pizzeria consigliataci
da Beppe di Balestrate. La città é carina e internazionale con
un bel centro storico rinfrescato dieci anni fa in occasione
della Coppa America di vela. In qualità di soci della LNI
abbiamo due giorni gratis di ormeggio sufficienti per
conoscere quello che ci interessa di più. Stasera ci metteremo
all'ancora nell'avamporto e domani salperemo per andare a
Marsala presso un'altra sezione della LNI... E' l'11 luglio siamo ancora alla fonda nell'avamporto di Trapani
esattamente a ridosso della Torre Columbaia il vecchio edificio
del faro; stiamo meglio che nel marina: isolati, la
barca più fresca, sempre al vento e l'atmosfera é più marinara.
Con il maltempo é l'opposto. Nelle ore mattutine scendiamo col
tender a fare la spesa: troviamo tanti prodotti locali: salse di
tutti i tipi, vini locali, pane squisito, buona verdura e frutta
siciliana, mercato del pesce e ottimi ristoranti a prezzi
moderati. Questa zona si mostra molto attenta alla buona cucina. Domenica 12 luglio, salpiamo e entriamo in porto a fare
gasolio. Qua a Trapani adiacente alla LNI c'é un distributore
particolarmente affidabile: hanno molto giro di clienti, i
serbatoi semi nuovi, ogni anno vengono
svuotati e ripuliti,
gasolio di elevata qualità 0,5. Una leggera brezza da NW é
già attiva così lasciamo il porto. I bassi fondali impongono a
portarsi molto al largo solo per mantenere una batimetrica per
sicurezza di soli 30 metri. L'avvicinamento da N a Marsala é
piuttosto laborioso proprio per mantenersi su un fondale sicuro,
data la presenza di rocce affioranti. In prossimità del porto
chiediamo a Cmare eventuali ordinanze rispetto
a dove poter
stare alla fonda.
La risposta é: a 500m. dall'imbocco del porto.
Questo ci pone in una zona priva di ridosso dall'avamporto.
Entriamo comunque a dare un'occhiata ma pur essendo molto grande
e con disponibilità di ormeggio in banchina ci viene detto
essere un porto commerciale con l'obbligo di rivolgerci alla
darsena privata a pagamento. Gli ormeggi della locale LNI sono
senza sufficiente fondale, la vicinanza a Mazara e le condizioni
favorevoli di vento ci suggeriscono a proseguire. Manteniamo una
batimetrica sui 20m. che ci pone sulle due miglia dalla costa.
Mazara del Vallo
Entriamo
nell'avamporto controvento a ridosso della diga foranea,
mantenendo sulla destra una secca dove si può stare alla fonda
con mare calmo, in 3m d'acqua su fondale di
fango, buon tenitore. Attraversati i due fari di via del
porto individuiamo i pontili della Lega dove il solerte e
gentile Vito ci tende subito la "drappa" atta a
l'ormeggio. Dopo
cena nel far due passi scopriamo una bella cittadina; nel pur
piccolo centro storico vi sono un paio di belle piazze ornate da
edifici storici interessanti e graziosi. L'ampio lungomare alla
sera é molto frequentato, oggi é stata la festa "..
del Paradiso, patrona della città. Grande partecipazione di
fedeli in processione con sacerdoti, portatori, autorità e banda
cittadina. Giorno 13 luglio, Carla rientra da una ricognizione lungo il
fiume zona più popolare della città, dove i prezzi precipitano
rispetto a quelli ordinari: 0,60 il caffé al bar, quattro euro
per un borsone di ottima frutta e verdura, un pesce S.
Pietro a ottimo prezzo, ecc. Bene... Martedì 14 prendiamo il treno e facciamo un'escursione a
Marsala, un po' per visitare la città e anche per capire se vi
sono cantieri di nostro gradimento. Quello di Marsala è un porto
tranquillo, uno dei cantieri ha un prezzo abbastanza accessibile
ma non mi convince: é troppo esposto alle condizioni meteo e
solitario. La città è abbastanza interessante con cose da vedere
come: dietro l'isola Grande, sorgono i resti di un'antica città
fenicia, Motya, ma per la visita occorre l'autorizzazione da
Palermo. Dopo aver pranzato con un ottimo antipasto di pesce, riprendiamo
il treno per Trapani. Visitiamo tre cantieri e chiediamo il
preventivo, solo uno dava qualità e prezzo ma per noi sempre
troppo caro. Stanchi e con la bottiglia d'acqua a portata di mano
rientriamo alla base dove troviamo una brutta sorpresa. Una
bella imbarcazione francese, AMEL da 54 piedi, nella manovra di
ormeggio urta la nostra battagliola di sx rompendo un pezzetto
di teak, toccando un candeliere e facendo cedere la base in
vetroresina dello stesso. Purtroppo succede. Sono cose che ti
fanno male quasi fisicamente. E' così che facciamo conoscenza
con Jean Pierre e Paola. Oggi 15 di buon mattino tutti insieme
andiamo in CP a fare la dichiarazione di "evento straordinario".
Giorno 17, ieri i francesi sono ripartiti, abbiamo
notato una
certa tensione a bordo, l'età di Jean Pierre non l'aiuta,
nonostante la sua lunga esperienza marinara. Il calore é sempre
più
intenso e al pomeriggio rimaniamo nell'unico luogo fresco la
barca. Anche nelle strette vie della cittadina si è protetti dal
caldo, come nella "casbah" araba che abbiamo brevemente
attraversato; fino a 6-7 anni fa non era consigliata ai turisti.
Interessante: il museo del Satiro, ospita la statua del"Satiro
danzante", particolarissima opera bronzea greca, pescata nel
Canale di Sicilia; l'opera è datata tra la fine del IV e il III
sec. a.C. Il teatro Garibaldi, un teatro del popolo costruito
con i legni di vecchie navi in onore dell'eroe... La
splendida piazza della Repubblica con la statua di San Vito,
insigne capolavoro d'arte settecentesca. Attendiamo l'artigiano
che ripari a regola d'arte il danno, poi anziché proseguire,
ritorneremo nella zona di Trapani, in attesa che arrivi Jacopo ed
Eleonora per una breve vacanza. Per loro, ci sembra più
congeniale. Poi ritorneremo nel Golfo di Castellamare e
sverneremo ancora a Termini, nonostante il forte vento
invernale. Attualmente ci
sembra la cosa migliore, considerando: affidabilità, costi e
collegamenti con l'aeroporto. Giorno 18, aggiungo una nota
a quanto scritto ieri sulla scelta del cantiere per l'inverno:
si sa che alla sera il mare restituisce il calore incamerato
durante il giorno pertanto si crea una termica
relativamente più calda la quale richiama aria fredda che la
terra fornisce raffreddandosi prima. Così abbiamo la brezza di
terra, la quale porta il calore rilasciato dal lungo mare ma
anche gli odori... infatti sul lungomare antistante la città è
vietata la balneazione. Stanno risolvendo il problema ma
probabilmente non a breve periodo. Attualmente se vogliamo fare
il bagno, dobbiamo andare al di là del fiume che attraversa la
città. E allora va bene anche non proseguire e restare sul
conosciuto. Nonostante la brezza spirasse la NW era calda,
fortunatamente la barca é coibentata sufficientemente da
ripararci dal calore solare ma vedremo di ripartire al più
presto.
Ritorniamo alle Egadi

Domenica 02 di agosto, siamo alla fonda a Trapani a ridosso
del molo della Columbaia. Eravamo ripartiti da Mazara e
bolinando di trinchetta raggiungiamo un luogo molto più
fresco: il lato S dell'isola di Favignana. Punta Marsala
forma una bella baia riparata dai venti settentrionali,
rientra nel Parco delle Egadi pertanto zona C ed é d'obbligo
usufruire dei gavitelli a salvaguardia del fondale. Il luogo
é molto bello e l'acqua altrettanto. Lasciamo la barca e
camminiamo nell'entroterra; una zona piatta fatta di antiche
cave di Tufo. I pochi abitanti si costruivano la casa
utilizzando il Tufo dalle fondamenta della stessa; infatti
in fondo ad una di queste hanno costruito un grande albergo
con tanto
di piscina. Giunti ad un parcheggio si scende per una strada
pedonale, ad una profondità di 25/30 metri circa. Da sotto
le pareti verticali fanno da cornice ad un cielo stellato,
mentre sul fondo dal tufo hanno derivato dei piccoli canali
d'acqua collegati tra loro con qualche fontana da rendere
più fresco il luogo. Dei pontili d'anno accesso alla piscina
ed a una delle sale da pranzo su palafitte. Il tutto è
inconsueto e apprezziamo anche la buona
cucina.
Giorno 08 agosto, tre giorni fa è arrivato Jacopo con
Eleonora per trascorrere una settimana di meritato relax..
Gli avevamo preavvisati: abbiamo un topolino in barca.. e,
come da nostra richiesta ci hanno portato un apparecchio ad
ultrasuoni capace di allontanare gli infestanti: topolini,
insetti ecc. Stanotte riproviamo anche con quello.
Adesso
siamo all'ancora nella Baia di Lido Burrone dell'isola di Favignana. Arrivati l'altro ieri a Cala Azzurra e nel tardo
pomeriggio ci siamo spostati qua per via di un ristorantino
coi tavoli a bordo spiaggia, si mangia discretamente e a
prezzi ragionevoli. Ieri era una giornata da venti nodi di
vento,
ideale per trasferirsi su qualche isola ma è stato anche
bello dare fondo nella caratteristica Cala Rotonda.
Verso sera siamo ritornati nello stesso posto anche perché
dista poco dal paese di Favignana dove si può trovare
qualcosa tipo: un motorino per girare l'isola. Noi invece ci
basta: una baia sicura, l'ancora che tiene e l'acqua pulita.
Per stasera ci tocca aprire una bottiglia di buon bianco
proveniente dai vigneti di Marsala, un pensiero gentile da
parte dei ragazzi di Carla, rientrati da una prima
escursione.
Jacopo ed Eleonora sono ripartiti
e noi siamo ritornati un po' "mesti" nel Golfo di
Castellamare. Dico mesti perché questo ultimo periodo con
cambiamenti di programma, poi una lunga attesa a Trapani e
dintorni, giochi a carte, il topo che và e viene, poca
voglia di navigare, non é stato un toccasana per il nostro
fragile rapporto. Come in montagna, anche in barca, le
consapevolezze sono maggiori, proprio perché si è più a contatto nel tempo e
tutto è più evidente, nel bene e nel male... ma va bene così.
Oggi 25.08 chi doveva ritornare a casa é ritornato, ed io
come altre volte, in solitario cercherò
di riconquistarmi l'equilibrio necessario per sentirmi bene
con me stesso, con i miei cari, con la natura e con Kitalpha.
https://www.youtube.com/watch?v=mT85J4GQQLk
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IMMAGINI CORRELATE
Un topo in barca
02 agosto.
Dopo un paio di giorni all'Isola di Favignana ritorniamo a Trapani. Nel frattempo, da
qualche giorno, abbiamo scoperto di avere un topo in barca...
mica tanto piccolo, circa 12 cm. più la coda. Nero, da fogna e
furbo fin che basta. Mi ero addormentato in "dinette" con la luce accesa, svegliatomi
durante la notte, vedo correre questo topo, fosse stato
un topolino ma era uno di quei tanti visti qualche sera
prima sull'isola disabitata del molo di sovra flutto,
nominato in precedenza " la Colombaia" e sovrastato al suo apice da un
edificio rotondo fortificato. In
un primo momento rimani sorpreso per l'estranea presenza in
casa tua, poi se non l'avessi visto non ci avrei subito
creduto. Ti viene in mente che in otto anni di vita in barca non
hai mai sentito parlare di topi tranne su qualche libro di
avventure in mare. Il mattino seguente mi rivolgo alla vicina
Lega Navale e pongo il problema. Scopro che loro hanno una gran
pratica di queste cose. Mi dicono che questi topi sanno nuotare
perché vanno a caccia di granchi. All'ora o l'abbiamo preso i
giorni che siamo stati qua in porto, o a Mazara, o all'ancora... Come si risolve il problema? Con
la colla, ma ci è sfuggito. Giovanni della barca a vela
Latina "Cocinella", ci presta una trappola, bisogna metterci il pane con la nutella,
c'è chi dice il
pomodoro con la nutella e chi il grano d'uva.
Poi bisogna lasciare la barca altrimenti non si fa vedere.
Abbiamo messo anche il veleno che lo tenevamo per ultimo ma
fin'ora niente. Stasera proveremo a mettere il veleno sotto
il pagliolato... Quello ci mangia i cavi elettrici... Un
amico... mi dice: non prendere la cosa sottogamba, quello in
una settimana ti fa venti topolini, poi ci sono tutti gli
incesti tra mamma e figli, tra sorelle e fratelli.. e in
poco tempo ti trovi con duemila topi...Grazie tante, forse
un giorno toccherà a lui.
Stanotte il topo ha girato per tutto il ponte, ormai è di casa,
avevamo rimesso la scatola di cartone con dentro tre tavole di
colla trovate da comprare già confezionate, messo in mezzo metà
pomodoro e l'uva. Non mi dilungo ma ha trovato il sistema di
succhiare l'interno del pomodoro e dell'uva senza toccare la
colla. Ormai si sono affezionati anche i nostri i miei due
nipotini e
fanno il tifo per lui.
Balestrate 23.8 Il ratto é ancora in barca... abbiamo
altre esche ma fino ad ora non sono servite tranne che a
renderlo sempre più guardingo. Abbiamo in serbo qualche altra
strategia: alla notte non chiudiaamo la barca affin ché sia
libero da girare sul ponte. Invece abbiamo chiuso tutte le prese
d'aria esterne vedi: presa d'aria del motore, del Webasto,
dei gavoni, gli sfiati delle batterie ecc. da poterlo chiudere
fuori. Vedremo... Intanto verso le quattro del mattino lo
sentiamo zampettare allegramente. Si muove a tratti e
sempre di corsa. Chiudo l'ingresso in barca, pensando di uscire
e buttarlo a mare appena fa giorno. Armato di scopa vado
all'attacco ma non lo trovo; invece trovo rosicchiata la carta
con la quale avevo chiuso un minuscolo accesso che passando
attraverso al quadro elettrico della messa in moto e seguendo il
fascio di cavi porta in sala motore e da lì in sentina.
Rinforziamo le chiusure di questi piccoli accessi e pensando: in
barca non riesce ad accedere alla dispensa, dove abbiamo messo
al sicuro anche alcune bottiglie in plastica dell'acqua
minerale. Si perchè ne abbiamo trovate diverse, prima in "dinet"
e anche in un gavone, bucate da un colpo d'unghia. Questo
riconosceva l'acqua in bottiglia sigillata. Per cui se vuole
mangiare e bere deve scendere dalla barca. Pertanto alla notte e
quando andavamo a fare la spesa lasciavamo tutto aperto e con la
passerella abbassata per agevolargli l'accesso alla banchina
peraltro sempre deserta. Quasi subito ci siamo accorti che "cacchette"
non ce n'erano più e nemmeno rumori da topo. Il topo se n'era
andato: Balestrate 24 agosto. |