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Bepi Hoffer
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Isola di Fournoi Fournoi
Buon ridosso ma con il Meltemi
si instaura un po' di risacca. Fondale: leggero strato di fango su
roccia,
è difficile trovare dove l'ancora possa
agguantare.
VIDEO |
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Luna seduta, marinaio in piedi. |
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02 novembre
2008
Arrivati a Fournoi abbiamo
ormeggiato all’inglese, impensabile in alta stagione,
tutto
è bello e tranquillo alla sera il vento tende a calare;
giriamo per il paesino, gli isolani sono cordiali e ospitali,
nelle trattorie spesso si trova pesce fresco. Ci
fermiamo anche il giorno dopo per fare
qualche foto e non stressarci a ripartire subito. Intanto
ci ambientiamo in questa zona e capiamo sempre di più il
meteo
locale.
Queste isole si notano in
lontananza grazie all'altezza dei scoscesi rilievi. Con forti venti,
fortissime raffiche precipitano dai pendii creando
mare molto agitato; in tali condizioni, lo stretto passaggio tra Fournoi e
l'isola di Fimaima va' dedicata particolare attenzione.
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Isola
di Ikaria
Golfo di Edvhilos
Solo con venti meridionali.
01 novembre 2008
Era previsto un leggero vento da SE e così
stamattina alle 09 ora locale,
partiamo da Mikonos. La mia salute era precaria, con
tanto vento non saremmo partiti. L’occasione giusta per testare anche il
motore. Il mare era leggermente increspato, fuori tutta la randa per
approfittare di qualche benevolo refolo di vento proveniente da direzioni
diverse, fintanto che l’isola era sopravento. Il
primo segnale di allerta viene dato sempre dall’impianto eolico che in
questo caso aiutato dalla velocità del vento
relativo
si mette in moto. Fuori lo Yenkee e la trinchetta, la barca
comincia a filare dai 4.5 ai
5.3 nodi. Kitalpha piatta sul mare,
avevamo la sensazione di essere mossi da un
silenzioso motore; il mare anche lui
piatto, sole caldo poco vento, sicuramente sotto i 10 nodi tranne
qualche sbuffata; Chiazze di mare
mosso, la barchetta andava dritta per
la sua rotta di 77°- diretta all’isola Ikaria. E’
stata l’occasione per mettermi sottocoperta a riposare, Carla di guardia
anche se non c’era anima viva, passava il tempo a pescare. Per la prima
volta ho apprezzato Kitalpha in calma di vento;
con il genoa non ho mai avuto queste sensazioni, quelle di muoversi
acchiappando e sfruttando al massimo il poco vento disponibile. Faceva tutto
lei. Infatti i due fiocchi si aiutavano a vicenda
creando l'effetto "Venturi",
aumentandone la spinta. A dieci miglia dall’isola il vento è calato
completamente, il mare, liscio come olio.
Ikaria
l’isola dove precipitò Ikaro;
si sapeva che il vento da S teneva per tutta la notte e parte della
giornata di
oggi. Pertanto abbiamo dato fondo all’ancora sul versante nord dell’isola.
L’acqua limpidissima, il fondo sabbioso, ho osservato
attentamente come si comportava l’ancora su quel tipo di fondale…perfetta.
Alla prova di tenuta pari a venti nodi di vento si era incuneata finendo,
coperta di sabbia, più tiri e più penetra. Come detto si era a ridosso
pertanto sonni
tranquilli. Al mattino tutto
immobile, assoluto silenzio; guardando il fondale,
abbiamo individuato sul fondo,
un marsupio; prova e riprova
con ami, ganci
zavorrati,
ecc. ma niente da fare. Tanto, eravamo in anticipo
sulla tabella di marcia, il vento da N sarebbe arrivato dopo
mezzogiorno, utile per spingerci -
dopo aver doppiato Capo Dhrespanon -(estremità
orientale di Ikaria) a Sud verso
le isole Fournoi. Infatti così e stato, dopo
un poco, il vento è girato e con le vele a farfalla
siamo scivolati via insieme. In queste esperienze di
navigazione abbiamo sempre avuto situazioni accettabili e più favorevoli che
contrarie, nel senso che se imbrocchi il periodo
sbagliato, rimani ad aspettare parecchio. Anche ad
Otranto sono passato tre volte e ho sempre preso buone condizioni;
Il mio amico Antonio ogni volta che passa da lì,
prende una batosta. E’ vero, abbiamo tempo di
aspettare.
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