...il vento, le onde e le montagne, sono sempre dalla parte dei navigatori e scalatori più abili.



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MONTE 
BIANCO 
4810m

IL  RE
DELL'ALPE

Per la via normale Francese

Avvicinamento al rif.La Tete RougeSullo sfondo l'Aguille du Bionassì L'ambiente è bellissimo. Durante la notte ha nevicato e dalle nubi fa capolino l'Aigille du Midi  
GUTE2.JPG (58112 bytes) GUTE3.JPG (67279 bytes)

 Da Les Houches in funivia e con il Tramway du M. Blanc per il rif. GUTE5.JPG (63361 bytes)Tete Rousse m.3167 poi si prosegue per il rif. du Gouter m.3863 dove si suggerisce il pernottamento. Poi per il Dome du Gouter m.4306 passando per il bivacco Vallot m.4362 si raggiunge la cima m.4810. La via più facile al Bianco.

Dal rif. Domè du Gute, l'Aguille de Bionassì  Domè du Guter. Alba sul Domè de Gutè. Monte Bianco  Dome Guter, sullo sfondo l'ultimo tratto di salita alla vetta del M: Bianco GUTER9.JPG (19864 bytes) Con Florio in cima al Monte Bianco.

Dal Col du Midi alla vetta 

DAppena superata la crepaccia terminale della nord del m. Mauditopo forti nevicate recenti, sono molto pericolosi per valanghe e distacco di lastroni sia sul pendio iniziale a NW de M. Blanc du Tacul anche se di soli 30°, sia quelli più ripidi del Col du M. Maudit e anche del Mur de la Còte.  Salita della nord del M. Maudit4468m.

 

 

 

 

B113.JPG (85590 bytes)

 

 

Col Maudit 4035m.

Mont Blaunc du Tacul 4249m. M. Maudit 4468m. e il M. Bianco 4810m. Visti dalla panoramica terrazza  dell'Aig. du Midi.Itinerario su neve e ghiaccio bello e lunga, molto interessante per la varietà delle vedute e dell'ambiente. Dal Col du Midi scavalca prima la spalla occidentale del M. Bianco du Tacul e poi quella del m. Maudit, tocca il Col della Brenva e termina per la crestaB106.JPG (18635 bytes) NE. Richiede perciò molte ore di permanenza in quota. Normalmente il percorso è indicato dalla tPartenza alle 02.00 dal rif.Col du Midìraccia nella neve, in quanto coincide anche con le vie normali del M. Blanc du Tacul e del M. Maudit. 
In condizioni normali non presenta particolari difficoltà ne pericoli, tranne per grandi crepacce terminali presenti di solito sotto il Col du M. Maudit e rischi di caduta di ghiaccio dai seracchi sui pendii iniziali.

Il Col della Brenva visto dal M. Maudit

B112.JPG (78522 bytes)

 

Con neve instabile, l'eventuale presenza contemporanea sul pendio di molte altre cordate, non deve dare senso di sicurezza ma al contrario, in quanto aumenta il carico sul pendio e quindi la sua possibilità di distacco. 

Scendendo il C. Maudit si ammirano le bianchissime e lisce falde della montagna innevata, sullo sfondo le Gran Jorasses  B1131.JPG (27572 bytes)
Discesa verso il bivacco Vallot B115.JPG (79609 bytes) B116.JPG (82811 bytes) B119.JPG (104456 bytes) B118.JPG (91215 bytes)

Dente del Gigante per il versante sud ovest

Vista del M. Bianco, dalla gengiva del Dente del Gigante. Sullo sfondo  la Tour Ronde, il rif. Torino col Cirque Maudit il Gr. Capucin

Da questa immagine, si può notare l'itinerario di salita al Dente del Gigante


Durante la salita al Dente del Gigante

Ardito gendarme giallastro, ben visibile dal ghiacciaio sottostante. All'alba tutto si riaccende Il ghiacciaio del Gigante visto da sopra. Superato il gendarme, si nota sul ghiacciaio a sx la Vierge 3228m. a dx le Gros Rognon Troppo bello e c'è chi si emoziona un po' per la fatica ma sopratutto per il fascino ambientale che a quella quota ti rende incerto e felice di essere arrivato alla meta. Dente del Gigante dal rif. Du Requin. Un bellissimo scenario alpino, dagli emozionanti percorsi, come  per la cresta di Rochefort....

La Mer De Glace

L' Aiguille du Midi è la guglia più alta (3.842 m) delle Aiguilles de Chamonix.  
  Giunti al sentiero ferrato che porta alla stazione


 


 


 


 

Misura 7 km di lunghezza ed il suo spessore è di circa 200 m. Dopo quello di Aletsch, é il secondo ghiacciaio più importante delle Alpi.
Raggiungiamo l'Aiguille du Midi 3842m. con l'ardita funivia, scendiamo il ghiacciaio del Tacul che immette nella Mer de GlacE. Tutto intorno un magnifico scenario. Avvicinandoci alle morene, il ghiaccio è sempre più: sporco, sassoso e azzurro nelle fessure e nei crepacci. Risaliamo il ripido sentiero a tratti attrezzato, fino  a Montenvers, collocata un po' a monte della lingua terminale del ghiacciaio. Il trenino a cremagliera ci riconduce a Chamonix.

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Atterraggio la Bianco
Sopra la vetta ammirando un
panciuto orizzonte

La Chamonix  Zermat