...il vento, le onde e le montagne, sono sempre dalla parte dei navigatori e scalatori più abili.



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Bepi Hoffe
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 L'altra faccia del paracadutismo

 

di Bepi Hoffer

 

Lele Pini Un' altra bella emozione! Partecipare al I° lancio di Lele Pini e di un'altra   nostra cara amica che non nominiamo -  Marco e Umberto sono gli accompagnatori io aspetto all'atterraggio,  godendomi nel vedere la soddisfazione di questi amici che appena atterrati si guardano condividendo una cosi forte esperienza. Poi volgendo lo sguardo verso la montagna ammirano con soddisfazione la grande parete fissandola inconsciamente in un intimo indelebile ricordo composto da tutto quello che la nostra sensibilità è riuscita a cogliere. Un piccolo "file" collocato nella zona della coscienza destinata alle emozioni e vi rimarrà per sempre. Se l'uomo evolverà, riaffiorerannoLancio BASE di Lele Pini dalla via "Vertigine" al Monte Brento. improvvisamente quando una sensazione simile come: il profumo di un fiore o l'odore dell'aria che stà intorno a noi, il colore di una roccia, la tensione del momento,   i tenui rumori che salgono dal fondovalle - una sola cosa di tutto questo ci condurrà a quel piccolo "file"...Succede anche quando noi paracadutisti sentiamo odore di kerosene o il rumore di una turbina, questo ci riporta al ricordo del mitico aereo a turbina "Pilatus Porter".

Lele Pini dopo il lancio dalla parete del BrentoPeccato che nel paracadutismo non vi sia quella scuola di vita che invece caratterizza l'alpinismo o l'andar per mare. Certamente dipende molto anche dalla mancanza di avventura,   pur considerando  un certo spessore sportivo da parte di istruttori e capicentro, costretti ad essere pìù imprenditori che  sportivi e spesso carenti di una cultura rispetto alle bellezze che propone questo sport anche nell'ambito dell'ambiente e della natura. Ma gli sport, anzi le discipline che ho indicato insegnano a vivere semplicemente e quando sei in sintonia con l'ambiente naturale che ti circonda potranno nascere dentro di te intime emozioni, che aumentano la tua sensibilità. Continui a confrontarti con la montagna o con il mare, non tanto per la competizione con te stesso ma per capire meglio qual è il tuo limite, che man mano cresce,  conducendoti in posti mai pensati e guadagnando così altre soddisfazioni, rafforzando il tuo umile spirito che di volta in volta si fa anch'esso più forte. E allora l'arrampicata in montagna per il suo essere soli con se stessi, per il suo essere nuova ad ogni passo, per il ritmo che si sprigiona dal movimento, diventa un'arte, diventa creativa, perchè in quel momento si compie un'azione pura nella natura e in se stessi. In mare, navigando in altura è lo stesso, si trovano gli elementi allo stato puro che accolgono e purificano l'uomo che a loro si avvicina da uomo.
 Nasce così una filosofia un modo di essere dando più valore a quello che si vive anzi ché a quello che si fa. Impari che vivere in aeroporto per tanti tanti anni a fare sempre le stesse cose senza apprezzare più i panorami, ai quali ormai ti sei abituato è riduttivo. Si io devo tanto al paracadutismo ma ho anche continuato ad inserire altre  esperienze emozionanti  per la mia necessità di essere un po' creativo  rendendo meno statica l'attività e dando molta più importanza a nuovi panorami  e  allargando la mia conoscenza anche verso altre tipologie di  persone  con le quali condividevo questo sport.  

       Troppi Jumpers non hanno la consapevolezza di essere sulla montagna, tempio dell'avventura, dove uomini valorosi hanno vissuto memorabili imprese..

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