Dal
Gran San Bernardo al Monte Cervino
Abbiamo accorciato il percorso classico per mancanza di
giornate a disposizione. Attraverso il Gran San Bernardo si giunge a
Bourg Dt. Pierre 1632m. punto di partenza di questa bella sci
alpinistica.
L'entusiasmo di partire mi da una buona scorta di energia psicologica
per raggiungere la Caban De Valsorey 3030m. che per il dislivello
presenta subito il conto. La giornata č fredda, durante il percorso,
la "termos" mantiene la bevanda calda essenziale per mantenersi in forze
e affrontare la rampa finale con pazienza. Un bel "strappo" di
dislivello il primo giorno ma appena arrivati si dimentica la fatica e
ci si sente a buon punto. Diversi alpinisti albergano nel rifugio ma al
mattino seguente nessuno si muove. La giornata č poco invitante,
ovviamente freddo, calma di vento, fitta nebbia e fiocchi di neve. Non
ho nessuna intenzione di proseguire senza traccia. Una guida con
due clienti decide di partire. Manteniamo il loro ritmo nei preparativi,
nel consueto silenzio della partenza. Gli altri alpinisti stanno a
guardare quasi con frustrazione, in noi un senso di maggior sicurezza e
decisa convinzione ci mette in moto. Seguiamo la traccia pių velocemente
possibile. Il pendio diventa sempre pių ripido e la neve dura. Continua
a nevicare. La progressione in sicurezza sul Glacer du Meitin fino a
quota 3664m. richiede piccozza e ramponi. Rimettiamo gli sci e
attraversiamo agevolmente il Plateau du Coulain confortati dalle
condizioni meteo: ha smesso di nevicare e la nebbia č meno densa.
Le tracce sono sparite ormai da tempo ma la visibilitā visualizza il
logico percorso che conduce al Col du Sonadon 3504m. che immette al
Glacer du Mont Durand. Si inizia la discesa portandosi subito alla
destra orografica del Glacer, evitando di incontrare i pericolosi
serracchi, ancora sottostanti, aggrappati al Gran Comben, continuando
agevolmente fino a quota 2182m. Poco dopo l'inizio della discesa il
sole
faceva breccia la visibilitā consigliava di mantenere la dorsale senza
cedere agli invtanti pendii che portano sotto il centro del Glacer;
arrivati alla fine del pendio scorgo di aver seguito il giusto
itinerario. Per giungere alla Cabane de Chanrion 2462m. risaliamo
a pel di foca. La Cabane posta su un dosso dal quale sarebbe
impossibile muoversi dopo una forte nevicata. Visto l'itinerario
percorso, l'assenza di visibilitā e di tracce, avrebbe imposto un
bivacco...
Il mattino seguente i numerosi sci alpinisti ospiti del rifugio
partivano per Cima Arolla, solo i nostri tre battipista si avviavano
verso il nostro stesso itinerario. Sci ai piedi, scendiamo velocemente,
ripercorrendo un breve tratto del giorno precedente, fino a quota
2337m.
dove a sinistra, tra alte pareti, si imbocca uno stretto passaggio che
conduce al Glacer d'Otemma. Un luogo selvaggio senza sole da percorrere
con neve sicura.
Durante la notte aveva nevicato quel tanto che basta a rendere tutto
candidamente bianco, in una giornata splendidamente serena. Il
Ghiacciaio Otemma ampio e sicuro, si estende per cinque o sei
chilometri, in leggera costante pendenza, fino al Col de Charmatane
3953m. dove si trova la confortevole Caban des Vignettes.
Invece,
i nostri tre battipista, pių veloci, hanno proseguito e chissā che
opzione avranno scelto; da adesso vi sono numerosi itinerari
interessanti da poter intraprendere. L'ambiente č di rara bellezza, il
meteo tiene e siamo contenti per quello che ancora ci aspetta.
Di buon mattino attraversiamo il Glacer de Mont Collon in velocitā per
guadagnare buona rincorsa; la neve dura ed increspata mi impediva di
frenare ma ormai era fatta; prima preoccupato per la mia compagna, ormai
giunta alla pendenza contraria, poi per me, se fossi
caduto
caduto con lo zaino... Saliamo al Col de l'Eveque 3392m. e con
ripida discesa lungo il Glacer d'Arolla giungemmo a quot 2900m. La neve
richiedeva prudenza, aveva una crosta pronta a rompersi ad ogni cambio
di direzione.
Con gli sci in spalla saliamo al Col du Mont
Brule 3212m. da dove si vede il percorso che sale al Col de Valpellinč
3568m. Ormai č fatta, mancava poco nonostante lo sviluppo che conduce al
colle, ben acclimatati mi godevo le prime cime che facevano capolino ad
ogni passo, la Dent d'Hire, il Cervino e tutto il resto...Splendido.
La
discesa per i ghiacciai: Stockjigletscher, Trifmattengletscher,
Zmuttgletscher. Giunti a bassa quota la neve č assestata e presto
raggiungiamo le piste da sci fin quasi a Zermat.
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ALTA QUOTA
Secondo giorno
Terzo
giorno
Quarto
giorno
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