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Bepi Hoffer
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In rada a Portoferraio inizia un'altra
primavera
Portoferraio 01
aprile 2014 |
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Un pesce
d'aprile leggermente indigesto
Il primo di aprile lascio il porto, un po' per
risparmiare sulla tassa portuale di un mese in più di ormeggio e
anche perché dopo tanto tempo trascorso in banchina, la voglia di
ritornare in mare comincia a farsi sentire. Queste ultime
giornate sono state splendide tanto da convincermi a fare dei
"corroboranti" primi brevi bagni davanti alla vicina spiaggia
"alle ghiaie". Dato fondo in uno dei soliti posti, subito si
apprezza quel silenzio quasi dimenticato, solo i vicini
traghettii
si fanno sentire, aumentando il rollio con la loro scia. Il
vento di Scirocco é appena teso quel tanto da favorire lo
stendersi della catena alla fonda. Cucino un buon pesciolino per il
pranzo e via Internet scarico il quotidiano per seguire le
notizie riguardanti il mio paese. Approfitto del collegamento
per dare una veloce occhiata al meteo e vedo che lo Scirocco
rinfrescherà. Poco male mi ero anche tenuto un po' largo dalla
costa con 50m. di calumo su un fondale di 7m. se mi venissero
dubbi, posso dare altri 15m. di catena e 10kg.
di pesi appena sotto la chiglia. L'ancora é una CQR proprio
adatta. Il giorno seguente i nodi sono 20. Per la notte
successiva il meteo preannuncia un bel 30 nodi e vi saranno
delle forti precipitazioni. Quando é così ci si può aspettar di
tutto. Va beh, al massimo aggiungerò una bella ancora guardiana,
"Ronca" da 30kg. o l'ammiragliato. Sono armato fino ai denti..
Nel corso della mattinata passa il gommone della Capitaneria di
Porto e mi dice di postarmi un po' verso la costa. Effettuo la
manovra ma, mi accorgo che l'ancora ara. Vi sono zone dove il
fondale non è buon tenitore. Ridò fondo portandomi di fronte alla
località "Le Grotte" anche più a ridosso al vento e all'onda
ma con soli 4m. di fondale diminuendo l'effetto dinamico della
catena. Nel tardo pomeriggio ritornano i
guardiamarina e mi dicono: adesso facciamo un bel verbale... Lei
é in zona "C". Si ma tutti sono sempre stati in zona C
immaginarsi in estate, poi vi sono imbarcazioni che hanno come
ancoraggio i "corpi morti" e impediscono di avvicinarsi perché
loro hanno un raggio di giro molto corto. Veda lei, la
prossima volta, mandiamo la "pilotina" e le addebitiamo le
spese, le consiglio di andare a Marciana che la baia è bella
ampia. Ma se avessero incontrato uno che coglieva l'assurdo
consiglio visto il scirocco.....All'ora mi sono
nuovamente spostato con ancora meno fondale e più a ridosso e mi
son letto con calma il verbale. 300€... tante grazie dell'aiuto
al vecchietto.
Durante la notte mi sveglio alle quatto, umh.. ho voglia di far
colazione. Ottimo e abbondante caffè, il vento é sempre bello
teso ed è buio pesto. Mi vesto per stare più caldo. Alle cinque
comincia a rinfrescare oltre i 30 nodi. Umh..indosso la cerata e
gli stivali e mi metto di guardia in pozzetto. Anche questa
vota, ottima la "cappottina" che ripara completamente il pozzetto centrale. Piove a dirotto, un nubifragio
che attenua momentaneamente le aggressive onde. Il vento v'à
oltre i 40 nodi ma qualcosa all'esterno riesco a vedere. Indosso
la cintura di sicurezza e ben assicurato vado in prua ad
aggiungere una cima e un parabordo alla catena, pronto a "filare
per occhio", abbandonando così l'ancora nel caso avesse
cominciato ad arare. Accendo il motore, dando colpi di marcia
avanti contrastando con il timone il brandeggio della barca ma,
senza togliere tensione alla catena. I nodi erano oltre i 50. La
radio dava forza 8 dal Mar Ligure al Tirreno Centrale e, coste
interessate. Verso le 7.30 il peggio è passato e in mattinata si quieta
e ridiventa vivibile.
Mi ricorda la montagna: anche lì la natura si manifesta con
momenti
impressionanti e quando passa, ritorna dentro di noi la
voglia di continuare ad emozionarsi di fronte anche a questi
eventi.
Venerdì scorso mi hanno raggiunto gli amici: Cristiana e Gigi.
Kitalpha era ancora ormeggiata in porto e loro rimanevano solo
due giorni ma sono stati sufficienti per godersi l'ambiente e
questo modo di vivere, così diverso da quello al quale ci siamo
abituati.
Anche in rada si fanno nuovi
incontri
Quasi
ogni giorno scendo a terra con il tender a far cambusa e con la
scusa faccio due passi. Al ritorno una barchetta a remi è legata
vicino al mio nel piccolo porticciolo privato di una ditta. In
quel mentre arriva Franco il suo proprietario. Approfittiamo per
far due chiacchiere, mi racconta di essersi auto costruito un
cabinato a motore e deciso a far vita di mare anche lui. Era
andato a comprarsi dei vermicelli (Coreani) per pescare. Così mi
ha dato lo spunto di riprovare a pescare anch'io. Come sempre
dietro ad ogni persona sta un mondo ma, rimango sempre ben
impressionato da quelli che fanno le cose con: passione,
capacità determinazione e come anche in questo caso costanza. |
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IMMAGINI CORRELATE
Con
Gigi a gironzolare intorno all'Elba
Passata la buriana, venerdì 4
è arrivato l'altro Gigi. Le giornate soleggiate non consentivano
grandi veleggiate ma comunque ci siamo mossi abbastanza anche a
vela. Fare il giro dell'isola è sempre piacevole, è un po' come
da noi fare e rifare il Monte Fravort la montagna di casa. Vedi
e vivi
sempre qualcosa di nuovo e anche se i panorami sono gli stessi
non ti stanchi mai di guardare. La prima notte di ambientamento
è stata qui in rada. La successiva nella splendida baia di Cavo. Fatta cambusa e pranzato a Porto Azzurro,
proseguiamo per Capo Carbonara dove diamo fondo
all'ancora e trascorriamo una notte ventosa. Veleggiando
raggiungiamo il golfo di Marina di Campo ancorandoci
davanti all'ampia spiaggia. Al mattino ormeggiati al distributore
chiuso del paese, apprezziamo la tranquillità che offre
la bassa stagione e poi proseguiamo per il porto di
Marciana, non prima di immergermi a pulire come potevo l'elica.
La barca anche a motore era tanto lenta. Osservando la
chiglia, ho visto "denti di cane" dovrò cambiare antivegetativa.
Ripartiti da Marciana diamo fondo a Capo d'Efola e il giorno
dopo giungiamo
nuovamente in rada a Portoferraio. Oggi è ripartito anche
contento ma, soddisfatto
della settimana trascorsa in questo
modo.
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NAPOLEONE
IMPERATORE
ALL'ISOLA D'ELBA
1814 - 2014
Portoferraio 03-04
maggio 2014 |
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E'giunto il
giorno dell'atteso evento
Appassionati
in costumi d'epoca provenienti dall'Italia e dall'estero, si
sono dati appuntamento qua a Portoferraio in occasione delle
celebrazioni del bicentenario Napoleonico all'isola d'Elba.
Nonostante la pioggia le truppe militari hanno percorso le vie
cittadine, mentre i commissari di Napoleone si riunivano nella
sala della Gran Guardia a concordare una regia per il
ricevimento dell'imperatore e dei vari notabili che assisteranno
allo sbarco.
Rievocazione
dello sbarco
Mattina del 4 maggio, l'ora é prossima all'alba. Quando
il vento é sui 20 nodi, il sibilo dell'eolico mi sveglia. E'
ancora buio mentre guardo dal piccolo oblò a fianco del letto,
individuo a fatica i riferimenti che confermano la tenuta
dell'ancora. La natura
è sempre all'opera e questa volta porterà giornate di bel tempo.
Rinuncio presto a stare sotto le coperte cullato dall'onda, il
primo caffè ha un'attrazione irresistibile. Inizio presto e bene
la giornata: "cazzeggiando" scrivendo, ascoltando la radio e il
vento. La tenuta dell'ancora a questo punto è affidabile, penso
si possa ritornare a fare un tranquillo sonnellino.
In
mattinata cala il vento, così nel primo pomeriggio vado a
terra con il tender. Ormeggio tra un cantiere e l'altro. Vedo
giungere Franco con la sua scialuppa a remi. Anche lui è
interessato all'evento di oggi, così facciamo la stessa strada
verso la Darsena Medicea. Gli addetti all'organizzazione sono in
fermento. Lo stato maggiore di Napoleone è presente al completo,
le truppe si accingono a posizionarsi sul molo. Flauti e tamburi
danno il ritmo di marcia, mentre i capi plotone con
atteggiamento marziale gridano ordini ai propri uomini. Oltre
alla rappresentanza Italiana vi è quella Francese e Austriaca. I
notabili e le dame in costume sfoggiano abiti di gran pregio.
Ognuno si muove come fosse tutto vero. Il pubblico è molto
numeroso e ben gestito dall'"armè".
I
primi a scorgere gli alberi della nave svettare oltre i
tetti delle case del Porto, sono i bambini. Ogni persona
cerca il posto più adatto per fotografare. La nave entra
nel porto, si pone ben in vista a tutti e fa esplodere 8
salve dai cannoni di bordo che squotono i vetri delle
case. Da quel momento ho la sensazione che sta montando
tra tutti una emozionante partecipazione. Il pubblico
vuole vedere l'imperatore e trovo me stesso a fare
altrettanto. Fra le truppe e i vari ufficiali c'è molto
rispetto e sono presi dal fare del loro
meglio e tutti vengono coinvolti, pubblico compreso.
Il momento dello sbarco di
Napoleone presso il molo Elba. |
Napoleone viene accolto dai
notabili e dallo Stato Maggiore il quale presenta le Forze
Armate per poi
recarsi subito dopo in Duomo per il
ringraziamento.. Anche noi della folla seguiamo il corteo,
mentre le campane suonano a festa. Si prosegue fino al Municipio
dove ci sarà il saluto alle truppe e alla popolazione tutta.
Questo signore che impersonava Napoleone era un personaggio che
aveva il suo fascino: un po' era dato dal suo consono
atteggiamento, poi supportato dallo stile militare, dai
parati che definiscono i vari ranghi fino a quelli dorati per i
generali tanto ben bardati, è un contesto dove l'etichetta ha la
sua importanza rispetto alle folle. Immagino a quei tempi
quando Napoleone aveva
consenso e potere, infatti era diventato
imperatore. Sappiamo tutti come è andata e cioè: grande ma per
lui la
vita dei suoi militari valeva ben poco visti gli errori capitali
che si è permesso di fare. Qua sull'isola ha fatto tante cose
buone. Qualcuno tra il pubblico diceva: ci vorrebbe a Roma uno
così.... |
IMMAGILI CORRELATE
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