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Bepi Hoffer
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Isola di
Siros Finikas
Con il Meltemi, ancorarsi
all'esterno della diga foranea
(sud)
lasciandolo spingere.
Insostenibile con venti da Sud
Video |
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22 ottobre 2008 |
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Questa
mattina il vento non era tanto rabbioso così siamo partiti
da Kithnos, dieci minuti di
motore un terzo di velatura vento al traverso da N e via a sei, sei nodi e
mezzo. La Kitalpha saltava come un cavallo, in tutto questo tempo che navigo non
l’ho mai sentita sbattere una sola volta. Che barca. Il vento aumentava
diventando un NNE, ho spento l’eolico, lo scarroccio era di 15° in aumento la
rotta di 100° riuscivo a tenere la bolina larga come riserva se fosse aumentato
o girato a NE. A 90° dalla rotta, in sottovento,
a quattro ore di navigazione, c'era
un’isola
perfetta per ripararsi in caso di burrasca. Noto una grande varietà di onde e
penso di non averle mai trovate uguali tra loro, nonostante il forte vento
non diventavano invalicabili la barca raramente perdeva velocità erano
relativamente appiattite però più frequenti e schiaffeggiavano forte prima la
prua o la poppa ma la
barca si rimetteva subito in assetto. Sotto raffica una
leggera tendenza a sbandare ed a orzare. Ben legato mi apprestavo ad andare
leggermente al vento e ridurre ancora un po’ di randa rientrando a ridurre anche
fiocco. Basta poco che cambia tanto. La barca va da sola, il timone a momenti lo
puoi mollare inserendo anche a tratti il pilota, sulla giusta
rotta, operazione non facile con tante
onde. Mettere lo yankee a suo tempo è stata la carta vincente, è una meraviglia.
Dopo circa tre ore il vento è ritornato a N e non così rabbioso. Le onde invece
hanno
cominciato a gonfiarsi producendo dei cavi profondi, in certi momenti la
barca risaliva e sbandata dal vento e dall’onda si appoggiava tutta sul fianco
di sottovento comprimendo l’onda in uscita da sembrare sottopressione. Arrivava
subito di seguito la seconda e tutto era fortemente aumentato. Passava un po’ di
tempo e si ripresentava la stessa situazione. Le condizioni si sono fatte sempre
più accettabili dal fatto che mi ero tenuto leggermente
sopravento al punto di
arrivo cioè all’isola di Siros nella baia di Finikas. Le
onde arrivavano sui 100° dall’asse barca e anche lo carroccio era sui 10°
Pensavo - se calasse il vento quando entriamo nell’isola
evitando le onde ripide e corte, determinate dal cambiamento di fondale e
scombinate dalla vicinanza della costa.- Così è stato.
L’ampia baia ci ha accolti ben riparati dalla Tramontana. Il tempo
di dar fondo all’ancora, buttare le cime a terra ben ancorati al molo esterno
del porto che la Carla aveva pronta la pastasciutta. Adesso ci fermeremo qualche
giorno,ho preso una mezza influenza in quel di Atene. Credo sia stato quando in
un caldo pomeriggio sono
andato a dormire, gli oblò erano aperti, calato il
sole, l’aria fresca ha fatto il resto. Mi sono svegliato tutto infreddolito ma
rimarremo fino a guarigione. Martedì il vento dovrebbe calare a quindici nodi
sarebbe ideale.
Se
lampeggia, ma più tuona, il vento vien da dove suona |
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26
ottobre
Noi siamo sempre a Finikas,
all'isola di Siros In ogni posto che
ci si ferma, se si rimane per alcuni giorni, ci si abitua al posto
si conoscono le persone e si riparte quasi malvolentieri. C'è
anche che questo posto non è molto
protetto dai venti meridionali a meno che non si sia in porto, ma lì
non c'è posto, allora siamo obbligati a partire martedì. Da quando
siamo arrivati non mi sono mai mosso dalla barca, ancora adesso sono
convalescente, il vento a continuato a ululare giorno e notte. Meno
male che ad Atene avevo comprato due super ammortizzatori in gomma
da adattare a due grosse cime nuove fatte a treccia, insieme a un
altra cima con ammortizzatore più sottile hanno assorbito tutti gli
strattoni senza far soffrire le gallocce della barca. La Carla sta
curando il pesce regalatogli da Carlos, stanotte ha buttato una rete
e stamattina ha raccolto un'enormità di pesciolini da fare fritti
con la polenta e il buon vino bianco del posto. Siamo attrezzati
anche noi per la pesca, abbiamo anche una "nassa", rete cilindrica
da calare quando siamo alla fonda ma non prendiamo mai niente,
tranne l'altro giorno che abbiamo preso un polipo. Dovremmo vedere
che rete ha Carlos e procurarcela. Qua non si
vedono pescherie ne
pescatori nei ristorantini il pesce è congelato.
Carlos un Argentino, è in giro da sei anni, al momento naviga da
solo su un cutter da regata allestito per navigazioni oceaniche.
(nelle foto che allego si vede) Ci ha detto che lui mette la barca
all'isola di Leros, costa la metà di Bodrum. Passeremo a vedere se
il posto ci piace e ne vedremo altri valutando le comodità
logistiche. In questa baia l'acqua è di rara limpidezza, da questo
punto di vista la Grecia è regina. Vedremo più avanti se
incontreremo tanti altri fondali così limpidi. La prossima tappa
sarà Mikonos è a 25mn, poi altre 50mn e siamo praticamente arrivati
in quanto si è protetti da tutta una serie di isole
con buoni ridossi. La nuova
ancora
fatta a Pergine è eccezionale, tiene senza cedere di un millimetro
gli vogliamo sempre più bene anche a quella. In barca come in
montagna, ci si affeziona anche alle cose quando sono indispensabili
e collaudate. Domani inizierò a fare un controllo generale in
coperta, verificare tutti i "grilli", perni passanti, rinforzare e
tendere la cima che lega a prua il gommone,l'abbiamo usato solo una
volta, sarebbe quasi di sgonfiarlo,(ci penserò)
anche la trinchetta è lì sul ponte, chiusa in un
sacchetto e armata, pronta all'uso;
prende onde, vento e non l'ho usata - non
pensavo che lo Yenkee andasse così bene di bolina -
sarebbe meglio toglierla, da lasciare completamente libero il
ponte.
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Qua c'è sempre un forte
vento da nord ma siamo ben riparati, la mia convalescenza prosegue bene.
Martedì cambieremo isola e anche lì ci fermeremo qualche giorno perchè
mercoledì inizierà il vento da sud. Intanto ci facciamo delle gran dormite
mentre fuori ulula. Al mattino il termometro segna anche 16° questo vento ha
abbassato molto la temperatura, il sole sarebbe bello
caldo.
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