Le Torri del Vaiolet
Tra le più eleganti delle Dolomiti, visibili anche dalla città di
Bolzano.
Lo spigolo Delago é la via classica più nota.
Catinaccio
Via
Olimpia
Claudio inizia la via con due tiri in
libera, superando bene due difficili
passaggi chiave, il resto é
in artificiale con un delicato ancoraggio su staffe.
Roda di Vael
Via Bhull
Nel comodo bivacco, sveglia prima
dell'alba, un biscotto energetico con acqua fredda per colazione e
via verso l'attacco alla parete. Fatti i primi tiri, arrivo
all'ancoraggio su staffe, dico a Franco - me sento poc ben. Inizia
la nausea, fischiano le orecchie e vedo nero. Franco mi dice - te
sei bianc en facia. Pensai ad un abbassamento di pressione causato
da una piccola congestione. Feci una piccola acrobazia per stendermi
in qualche modo e infatti, smise la sudorazione fredda e cominciai a
stare meglio. Ovviamente non era il caso di continuare e la Bhull
rimase lì.
Mugoni
Via
Vinatzer
Gran bella via con difficoltà costanti. In presenza
di umidità, il passaggio chiave diventa
particolarmente delicato e
difficile. Il mio amico Flavio Simonetto molto forte in arrampicata,
ha dedicato mezzora a ripulire il passaggio dall'umido terriccio
prima di affrontarlo, la chiodatura in quel punto non é al massimo
della sicurezza.
Roda de
Ciampiè
Eravamo in
quattro, io ero in cordata con "Niuton" e Marco Furlani in con Elio
Piffer. Marco aveva consultato la libretta, si era informato sulla
via e non c'erano problemi. Dormimmo al rif. Vaiolet e partimmo
prima dell'alba. L'accesso si mostrò più lungo e difficoltoso del
previsto. Ad un certo momento ci trovammo tra i mughi...Dopo alcuni
tiri, una placca gialla friabile frena il passo. Niuton il più abile
in questo caso, superato il passaggio, giungemmo sotto al grande
tetto. Non si vedeva nemmeno un chiodo, Marco non sapeva dire dove
prosegue la via. Mentre Elio effettuava una ricognizione verso dx,
salivo la lama di roccia che portava a pochi metri dal "soffitto".
Non vedo un punto accessibile per quelli che erano i nostri limiti.
Elio individuava dei chiodi...Parto in artificiale. Le protezioni
sono particolarmente distanti segno che chi le aveva piantate era
molto abile. Piccoli cunei in legno da progressione, sembravano
nuovi. Attraverso a dx sotto un tetto, passando da una staffa
all'altra. Non vi erano segni di chiodi intermedi levati. Pensavo
dovesse essere un alpinista alto un 1,90. Giunto allo spigolo, vedo
il proseguo della via. Fasce strapiombanti sovrapposte...Non
mi serve vedere altro. Io torno indietro. Sale anche Marco per
rendersi conto della situazione. Nel traverso in spaccata su staffa
, vi entra con un piede e precipita a capofitto per 2 o 3 metri.
Prosegue e si rende conto. Intanto rovisto nello zaino di Marco e
trovo una Coca Cola. Anche Niuton aveva sete. Avevamo una certa
ritrosia, non si fanno queste cose, poi rammentando la via Loss al
Dain, dove Marco prese dal mio zaino, la mozzarella e ne bevve
l'acqua...Non vi dico quando trovò la lattina vuota. Arrivammo a
base parete che era buio...
|
FOTO E LINK CORRELATI
|