...il vento, le onde e le montagne, sono sempre dalla parte dei navigatori e scalatori più abili.



 BASEITALIA  O.N.L.U.S


 

Alpinismo

B.A.S.E. Jump

Delta e 
Parapendio


Manuali

Nautica 

Paracadutismo
in alta Montagna


Paracadutisti 
Trentini

Rassegna stampa/TV

Sci alpinismo

Web master
Bepi Hoffe
r





 

PELOPONNESO ORIENTALE
Dall'Isola di Kea all'Isola Kythira.
17 luglio 2010
L'itinerario

Un itinerario andato
oltre ogni aspettativa

di Bepi Hoffer

Vento in poppa, mezzo portoo

Forza 6 -7 Beaufort

Puntuale alle 07.00 parte il traghetto dal porto di Kea. Non é casuale la coincidenza con la nostra partenza, lo seguiamo da vicino rimanendo il più possibile nella sua remora. In prossimità del faro lui fugge senza risentire dei potenti marosi provenienti da Nord all'uscita della baia. Il vento amico ci spingerà fino a destinazione, i giorni successivi saranno meno favorevoli. Quel poco di vela che basta l'abbiamo spiegata entro la baia, il motore aiuta a mantenerci in sopravento e a distanza di sicurezza dalla costa rocciosa, poi, in acque libere inizia la corsa di gran lasco. L'isola pur distante dal continente, forma un canale lungo il quale l'onda si fa più minacciosa. Kitalpha é nel suo ambiente naturale, cara regina; lasciandola al pilota automatico qualche spanciata sul fianco sx consiglia di prendere in mano il timone, anticipando l'onda che a volte, velocemente si infrange a poppa o a prua col rumore di uno schiaffo. Proseguiamo al giardinetto la rotta la recupereremo fuori dal canale; ambientati alla situazione lasciamo correre Kitalpha a oltre 9 nodi, anche lei mostra di gradirli molto. La barca con 40 quintali di chiglia lunga, é ben piantata nella corrente del mare e noi ben legati in pozzetto ci sentiamo sicuri e collaudati. Dalla cresta di qualche onda scorgiamo il fondo di qualcuna di esse, li per lì desterebbe impressione, poi pensi che quando vedi l'onda arrivare, sei nel cavo e non fa così impressione. All'altezza di Cape Sounion le onde sono più uniformi e prendono la via del mare aperto. Lasciamo lavorare il pilota; in queste condizioni non ci si annoia, le ore passano in fretta e le miglia scorrono velocemente. Ci teniamo sottovento dall'isola di Geòrgios il cui capo SE ci riserva marosi e colpi di vento, nonostante la nostra prudenziale distanza. Recuperiamo la rotta con un'andatura al traverso,; il vento è meno forte 20-25 nodi e il mare ha meno fetch a disposizione. Siamo in vista dell'isola Ydra e la costa del Peloponneso, ci infileremo in mezzo, tanto il vento e mare vengono da terra. Diamo fondo in una baia nei pressi di un Hotel con un laghetto, pensiamo a Bruno e Cristina, venuti qua in ferie anni fa e imbarcatisi su uno di quei super veloci motoscafi, hanno visitato Ydra.

Peloponneso

Proseguendo per l'isola Pitioùsa facciamo una sosta alla piccola penisola Mandrakia, nella quieta omonima baia, per rifornimento di tabacco e un meritato pranzo, anche per sollevare Carla, dai soliti mestieri di casa... Anche oggi una bella veleggiata che ci porta in una piccola baia, di fronte alla caotica isola appena nominata, dove diamo fondo e saremo tormentati fino a notte fonda, dai veloci barchini che come taxi, fanno spola, tra terraferma e isola.

Il giorno successivo un pò indecisi entriamo nel caos del porto dell'isola,  fatto di bassi fondali, barche ovunque, catene incrociate e caldo soffocante,  dal quale fuggiamo. La giornata senza vento e senza fretta scorre in mare con il motore in moto ombreggiati dalla vela e rinfrescati dalla brezza artificiale creata dalla velocità. Dirigiamo verso la baia di Kiparissi incastonata alla base di alti monti dalle pendici scoscese. Nella Cala della Chiesetta, ci appoggiamo al molo insieme a qualche altra imbarcazione. Un bagno nell'acqua sempre trasparente, ha alta priorità. 

E' il 20 luglio, una brezza da NE promette bene, tangoniamo il fiocco e a tutta randa proseguiamo a 4 - 5 nodi; dalle previsioni meteo era garantita un'altra "smotorata", invece rinfrescati dalla brezza e ombreggiati dalla velatura ci gustiamo la silenziosa navigazione osservando la costa sempre più frastagliata e brulla, ove anche le cime dei monti declinano di quota man mano che avanziamo verso Sud. Osserviamo in lontananza un motoscafo che si addentra e scompare tra la costa rocciosa, consultiamo il portolano e notiamo essere una zona interessante, l'avevo trascurata perché leggermente fuori rotta:  é Gèrakas, quattro case, un porticciolo ben riparato dalle rocce circostanti da tutti i venti; l'ingresso al porto é invisibile tranne che per un fanale colorato di bianco sulla scogliera. Tra queste rocce l'acqua ha una trasparenza cristallina, un luogo adatto agli appassionati di immersioni anche se non attrezzato di servizi di tutti i generi.

Il giorno 21 luglio andiamo più a Sud che é dove siamo adesso: Monemvasìas, é un antico porto, un tempo molto frequentato dai naviganti, per la sua vicinanza a Capo Maleas, punta SE del Peloponneso. Oggi 22 rimaniamo fermi perchè é previsto nel pomeriggio leggero vento da sud, così approfittiamo per visitare il vecchio villaggio fortificato che é di origine bizantina, ma fu in gran parte rimaneggiato dai veneziani. Se con lo sguardo non si indugia troppo sui ristoranti e negozi il carattere del borgo non viene offuscato. Vi sono numerose chiese, quella più bella stà in cima alla rupe ove é garantito un panorama mozzafiato. Domani il vento sarà più favorevole per le 30 miglia che ci separano dall'isola di Kythira.


Isola di Kythira

Sveglia di buon mattino in questo venerdì 23, il vento da N é in ritardo sulle previsioni meteo, speriamo arrivi; intanto ci godiamo quest'alba quieta; momento sempre, non dico emozionante ma che stà da quelle parti. Visto il mare piatto preparo armato il tangone, Carla intanto termina la messa a punto della barca per la navigazione. Dopo un paio d'ore di motore, finalmente a vela; manteniamo una andatura a farfalla, con vento a circa 15 nodi e sui 160°-170°. Per noi questa é la condizione meteo ideale per navigare, certo bisogna avere il tempo di aspettare e che questa situazione si verifichi. Decidere di fare il Peloponneso in questa stagione, vuole dire: patire più caldo, ma anche avere meno vento e di conseguenza meno imbarcazioni a vela ma anche a motore. Pensare che stiamo scoprendo dei luoghi che ci piacciono molto. Ritornando alla navigazione stiamo puntando, due miglia al largo di Capo Malea per poi stringere con un gran lasco sull'isola di Kythira. Ak Malea o Capo Malea: in greco cattivo, maligno. La "Pilot" del 1910 scrive a questo proposito: la caduta delle raffiche dalla montagna, erano talmente forti intorno alla riva, che rompevano le vele e spesso causava il capovolgimento della barca. E' prudente una distanza di tre miglia dalla costa per proteggere la vostra barca. Il mantenimento di questa distanza inoltre protegge dalle onde che si formano lungo la costa in modo irregolare e accompagnate da forti correnti.
Considerato le ottime condizioni ma comunque mi sono tenuto nell'asse del vento per diverse miglia; nonostante questo ho sentito dei colpi di vento, da immaginare quale postaccio sia... Giunti al porto di Diakofti e sistemata Kitalpha in modo sicuro, ho pensato all'amico Guido, che deve essere stato proprio qua e raccontando dell'isola, la descriveva come la vivo: selvatica e solitaria. L'isola é anche molto pescosa; non tanti anni fa, le Cernie erano ovunque, adesso molto meno; per la verità in questo posto, oltre a non vedere pescatori, non vi sono nemmeno ristoranti, tranne quei tre fatiscenti, da non poterli chiamare nemmeno trattorie; il piccolo supermarket ha un frigorifero da bibite, adibito per salamini, formaggi, ecc. L'isola é abbastanza grande, all'interno vi é un vasto
altipiano poco abitato, ma  non é tutta così e questo lo scopriremo più in là. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

    IMMAGINI CORRELATE

 

     

 

     

 

Alla fonda nella baia Metòchi

     

Alla fonda nella baia Metòchi, a Sud l'isola Ydra

 

Baia Kouvérta, ove troviamo comodo approdo

     

Baia Kouvérta, ove troviamo comodo approdo

 

Isola Spétses, il porto nel Golfo di Bàltizas

     

Isola Spétses, il porto nel Golfo di Bàltizas

 

Avlàki

     
Avlàki  

     

Avlàki

 

Avlàki

     

 

L'invisibile ingresso di Gerakàs

     

Gerakàs

 

Gerakàs

     
 
     
 
     
Il porto di Monemvasià   Monemvasià antica
     
 
     
Entro le mura, l'antico borgo di Monemvasià, visto da Sud  
     
  In vista di Capo Maléas, mantreniamo una distanza di due miglia
     
Panoramica sulla zona di Diakofti   In questa zona di mare, sono avvenuti numerosi naufragi, spesso ne troviamo testimonianze
     
Insediamenti Minoici situati in vetta alla montagna   Il Gollfo di Nikolàdu
     
Il campanile della basilica, é stato costruito nel 1890 da selce e ornato con vari disegni rilievi   Il convento di Santa Moni di Kythira. Lo spazio interno é composto oltre alla chiesa e il campanile, di parecchie celle le quali danno ospitalità ai fedeli, sopattutto nel periodo d ferragosto e le feste religiose locali del convento.
     
  che faceva caldo si sapeva...qualche rimedio non guasta
     
L'abitudine di sfruttare il molo traghetti   Non sò di preciso cosa sia successo, ma sicuramente qualcosa di grave che tocca tutti i nostri cuori
     
 

    PRINCIPI GENERALI

    L'offesa deve essere vendicata.

    Non é uomo d'onore chi si sottrae  al        dovere della vendetta, salvo nel caso 
 che, avendo dato con il complesso della
sua vita prova della propria virilità, vi rinunci per superiore motivo morale.

 
  Dall'Isola Astypalaea

Diario di bordo 

Peloponneso meridionale