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Bepi Hoffer
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Isola
di Santorini
Isola di Thirasia
Tutti gli ormeggi sono dedicati ai Caicchi che svolgono mini crociere
nell'isola. Ormeggio possibile in banchina dopo l'ultima corsa dei traghetti
locali. All'ancora, il grippiale è consigliato. |
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Isola di Thirasia
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Col barometro basso e discendente,
dorme solo l'idiota incosciente.
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16 settembre 2009
In mattinata partiamo da Ios, il
vento prima da N poi da NO da una andatura di poppa e poi al giardinetto. Armo
il tangone per il fiocco e con mezza randa filiamo sui 5-6 kts. Traversata
ideale con Santorini che senza fretta si avvicina; la curiosità di vedere
questa strana isola sconvolta dagli eventi naturali, cambiando l'orografia del
luogo e la vita di interi popoli. |
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E' giunto il momento di ammainare
le vele, il vento comincia a girare da varie direzioni.
Arrivati, entriamo nel cratere le cui dimensioni sono 6M per 4M. L'ampia
caldera svetta più in alto per oltre 200m. mentre il fondale precipita fino ai
380m. Desolante scenario con rocce e detriti lavici multicolori fanno da
cornice. Ci
accaparriamo
subito un posto in banchina, per mantenerlo daremo spazio al traghetto alla
sua ultima corsa. Al mattino dovremo ripartire di buonora per lo stesso motivo.
Anfiteatro di pendii ripidi, solcati da un unico tratturo che sale a zig-zag
alla Chora ove vivono gli abitanti che gestiscono le trattorie del porto.
Per i turisti che vogliono salire, un servizio con asini allevia la fatica della
lunga salita. Nonostante la stagione inoltrata i caicchi che vanno e vengono
sono pieni zeppi di turisti, non oso pensare in alta stagione cosa succede da
queste parti. Grandi navi ancorate davanti a Thira si aggiungono al traffico
locale, con un viavai di vaporetti da trasbordo passeggeri.
L'acqua
è limpida, si vedono molti pesci; i "girini"spesso
impazziti dalla presenza di voraci "aguglie" e altri pesci, balzano oltre il
pelo d'acqua; all'arrivo di pesci più grandi tutti fuggono...è un moto
perpetuo...facendo due passi lungo l'unico sentiero
di
pescatori,
osserviamo nei frigo, l'esposizione del pesce "fresco" proposto nelle
varie taverne; pensiamo comunque di mangiare qualcosa a sera e di bere il buon
vino locale; verso le ore 17.00, quasi tutti i turisti sono ripartiti, il pesce
fresco è sparito dai frigo, tutti chiudono. Gli operatori vanno a casa;
Restiamo solo noi a dar vita al posto. Bello! Gustiamo un silenzio come essere
all'ancora ma più al sicuro. Penso ai pesci esposti nel frigo, dal color di
"cadaverina" spacciati per freschi, rientrati nel congelatore per essere
riesposti l'indomani e così via, fino a chè son finiti...Brrr!!
17 settembre
Al mattino ci avviamo
con destinazione il marina di Vlikadha aggirando da N l'isola di Kaméni, ancora
interessata da attività vulcanica, per poi
costeggiare la caldera. Kaméni appare come un
grande deposito da cava di ghiaia
nera; la "pezzatura", fine nella parte superiore, aumenta man mano che si arriva al mare, per arrivare a massi veri e propri, di fredda lava.
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Isola
di Ios
Diario di
bordo
Segue Isola di Santorini |
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