Dall'isola di Kythira a Capo Fràkos
All'alba
del 27 luglio lasciamo Kythira, anticipando il NW di qualche
ora; Contenti di rientrare in continente dove il vento é più
moderato; infatti entrati nel grande golfo di Vatika, il mare si
quieta e ormeggiamo al molo esterno del porto di Limani
Elafonisou. Piccola località turistica, pronta e organizzata a
ricevere i clienti che tardano ad arrivare...
Da Capo Fràkos a Capo
Taìnaron
Il 29 ci svegliamo alle 03.00 per essere
presenti al vento proveniente da Nord, essenziale a effettuare
la traversata a vela, infatti, aiutati all'inizio anche dalla
trinchetta, abbiamo mantenuto una buona andatura,
giungendo a Porto Kàgio, 3ml. a Nord di CapoTaìnaron; Un luogo
solitario e ben protetto in estate, adatto a
riposare
in attesa della prossima traversata.
Da Capo Taìnaron a Capo
Livàdia
30 luglio, salpiamo da Porto Kàgio, doppiamo
capo Taìnaron e traversiamo il Golfo di Messiniakòs, quello che
si chiude con a Nord il Porto di Kalamàta. Dal punto di vista
velico, non é stata una navigazione gratificante, il vento era
scarso e poco favorevole, ma meglio che contrario e forte...
Strada facendo pensiamo di optare, per un porto appena
costruito: Andréna Longà, riparato da tutti i venti, paesino
ridente e immerso nel verde. L'ingresso dato sulla carta, era di
3,5m. ed intorno bassi fondali sui 5m. Con massima cautela ma
fiduciosi dall'assenza di segnali, avanziamo fino all'ingresso
ove improvvisamente rimaniamo incagliati, sul colmo di una duna
di sabbia... era sera, dopo ore di traversata, non é stato il
massimo della soddisfazione. Eravamo bloccati all''ingresso del
porto, posto anche ristretto, tra le due dighe foranee; prova e
riprova col motore, ma prima di adottare tecniche sofisticate
tipo: cima in testa d'albero, svuotiamo il
serbatoio
dell'acqua e se non funziona, buttiamo l'ancora e catena, ecc.
Visto che eravamo sul dosso della duna, a "colpi" di motore,
giriamo kitalpha di 180°, poi per la prima volta, motore appena
sotto al massimo di giri, (3.600) timone a dritta e a sinistra
e, dopo un po', ci siamo liberati... Arriviamo prima di notte
nell'ancoraggio B, che sarebbe a nord del porto di Korònis.
Stanchi ma contenti, diamo fondo.
Doppiamo Capo Akritas
Il 31 luglio nella Baia di Korònis, nell'ora
crepuscolare, é una costante per chi naviga e stà alla fonda, Ha
la durata di poco più di 20 minuti e in questo periodo di tempo,
si possono vedere sia gli astri, che il mare.. é sempre uno
spettacolo...ci trasferiamo nel vicino porto di Korònis, affiancati ad un peschereccio, abbiamo potuto far
cambusa, carburante, acqua e trovato un Bancomat... Anche qua la
profondità disponibile, era ai minimi estremi, sarebbe stato un
bel paesello per fermarsi un paio di giorni ma i pescatori ai
quali eravamo affiancati, guadagnando così qualche centimetro di
fondale, dovevano ripartire. Usciti dal porto con massima
cautela, Carla cucina "all'acqua pazza" il pesce fresco, appena
comprato dai vicini di barca...Un tipo di pesce color rosa,
presente in questo mare e molto pregiato, accompagnato da un
vino bianco fresco, ci rallegra l'attesa del vento da NW; in
vista del Capo Sud, arriva anche il vento. Kitalpha, a tutta
randa e mezzo fiocco, vola tutta inclinata, grazie all'assenza
di colpi di vento; Superato il Capo, guadagniamo qualche grado
rispetto alla nostra destinazione, avvicinandoci al sottovento
delle
isole Schìza e Sapiéntza, giunti ad una fattibile bolina, viriamo
e in quasi due ore a sei nodi, raggiungiamo la baia Bakaràki ben
a ridosso. Calmatosi il vento e ben ancorati su sabbia con
fondale di 8 metri, abbiamo una sensazione di quiete, che per un
motivo o per un'altro, non frequentemente si prova stando alla
fonda. Di fronte a noi, una bella e ampia spiaggia sabbiosa, ben
attrezzata e contornata di verde, con il paese abbastanza vicino
e non affollata. Confrontando il Peloponneso con le isole greche
viste, per chi ama stare in spiagge sabbiose, non affollate, mare pulito,
trasparente e non subire vento a volte troppo forte, fa meglio a
venire qua, ... é l'ora del crepuscolo ed anche la cena, é quasi
pronta.
Capo Sakkoùli confine tra Mar
Egeo e Ionio
1 agosto, giungiamo di buon mattino anticipando
il vento di NW, al porto antico di Methònis, ben protetti dalla
rocca e dalle alte mura del castello, che si addentrano nel
mare; il luogo era molto conosciuto nell'Europa del medioevo,
quale porto di transito e di scambi commerciali, tra est e
ovest; oggi é un tranquillo posto per pescatori di aragoste e
cernie... E' anche la città nominata da Omero, ove
racconta di alcune vicissitudini tra Achille e Agamennone.
Diamo fondo in 3m. d'acqua, aspetteremo venti quieti per
portarci verso nord, seguendo la costa frastagliata del
Peloponneso occidentale, dalla conformazione completamente
diversa ma altrettanto interessante.
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