...il vento, le onde e le montagne, sono sempre dalla parte dei navigatori e scalatori più abili.



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Bepi Hoffe
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Lindos visto dalla baia RODI
L'ISOLA
DELLE
FARFALLE

20 marzo 2010

di Bepi Hoffer

In mare la prima decisione ha il suo valore, ma la seconda é spesso la migliore

Randa trinchetta fiocco e motore...

Luna seduta, marinaio in piedi.Dopo qualche giorno di Luna seduta, partiamo. Dieci nodi di aria da 70°sono pochi per Kitalpha. Il mare é ancora mosso dai forti venti dei giorni scorsi, l'onda é incrociata e scomoda ma col motore, filiamo a quasi 7 nodi. Ho fretta di portarmi fuori da quest'isola Karpathos che perturba vento e mare. Al largo il motore non serve più, il NW rinfresca a 20 nodi, randa ridotta e basta un minimo di fiocco per guadagnare un nodo con la trinchetta. Kitalpha sbanda i primi 20° poi pone forte resistenza dall'andare oltre. Mezzo nodo di corrente contraria, riduce la velocità effettiva a 6,5 kts. La rotta é di 54° su Lindos, in dieci ore di navigazione arriviamo prima di notte. Steso sul divano leggo il mio bel libro, mentre Carla é di guardia, purtroppo: o perché cala il vento o perché aumenta, bisogna intervenire e succede sempre quando sei tranquillo e smetti di leggere per farti un pisolino. Certo  con il GPS che calcola l'angolo di scarroccio, dando la rotta in tempo reale, é veramente un lusso... Sicuramente toglie fascino alla navigazione ma preferisco tenerlo acceso...Sottovento all'isola di Rodi, l'onda si riduce ma non l'aria, arriviamo nella magnifica baia di Lindos, con le "luci di via" appena accese. Per la notte e il giorno successivo, é previsto poco vento;  l'ancora tiene bene, Carla prepara un bel piatto di Entrando nella baia di Lindos, mentre si fa sera maccheroni al ragù, con grana, abbondante peperoncino, del buon vino rosso e caffè corretto. Tutto concilia, con un sonno tranquillo.



In un solo abbraccio...un mare di amicizia

Per Rodi ci aspettano solo 22 miglia, abbiamo tutto il tempo per goderci i colori dell'alba.All'ancora nella baia di Lindos Pensiamo ai nostri amici: Silvia e Carlo, anche loro trentini. Salpano da Rodi con destinazione Creta, li incontreremo sulla nostra rotta. Dopo 2 ore di navigazione, scorgiamo in lontananza una barca, a vela: sono loro... cresce l'emozione per l'atteso l'incontro, cambiamo rotta e ci avviciniamo sempre di più; Carla chiama per radio...niente, vedrai che l'hanno spenta ma lo scafo é blu, l'avranno colorata, mmh; la puntiamo, si ferma e al binocolo scorgo: bandiera Inglese. Tutto ok...Salutiamo e via. Era la prima incontrata da quando siamo partiti da Creta... La barca dopo erano loro, accompagnati fino a Lindos da una coppia di amici inglesi. Abbiamo legato Kitalpha e Nausicaa insieme, un abbraccio anche tra noi e poi di nuovo il mare... ci regalerà un prossimo incontro. Adesso siamo a Rodi.  

L'influenza e i venti contrari regalano amichevoli incontri

Dopo qualche giorno di permanenza si è affiancato a Kitalpha un catamarano di nazionalità Israeliana. Aveva impiegato tre giorni per giungere a Rodi, é arrivato con bandiera gialla (richiesta di dogana) e quella della nazionalità ben arrotolata sullo stelo...Da subito si instauravano dei cordiali rapporti di vicinato. Il vento era contrario alle nostre rotte, una parola lega l'altra e così abbiamo avuto modo di conoscerci meglio. Gentilezza, cortesia, interesse per il conoscere e farsi conoscere aumentava l'approfondimento del rapporto con la bella famiglia di Amos. Come sempre in queste situazioni, dietro alle persone si apre tutto un mondo e, in questo caso, di grande qualità: umana, culturale e professionale.
"Amoseea Island" il nome dell'imbarcazione: L'isola del mare di Amos...Sono rimasto colpito per la simpatia trovata in questo incontro; A me non succede tanto spesso, forse perchè trentino, montanaro e per come son fatto. Uno mi disse: "solo le montagne non si incontrano"...
Anat, Amos, Gal & Barak...allora, arrivederci. Una leggera influenza mi ha costretto a stare in barca una settimana; il giorno di Pasqua ho fatto una breve passeggiata in banchina anche per ammirare un bel ketch di circa 22m; con piacere noto che batte bandiera Italiana e si chiama "Amaltea"; molto gentilmente mi invitano a bordo e...sono sulla punta di un'altro grande "iceberg". Mario, l'armatore, mi regala un suo libro e due DVD che subito, con Carla apprezziamo molto. Si riferiscono ai due giri del mondo appena fatti... e a quarant'anni di esperienza in mare. Tutto molto interessante ma...non ho la stessa passione e ambizione. Non vorrei una barca dove bisogna essere minimo in tre per navigare. Da una parte mi dispiace non avere l'entusiasmo di affrontare lunghe traversate e dall'altra non voglio rinunciare ad essere a casa in poche ore di volo, vicino al mio nipotino ed ai miei figli; preferisco anche stare possibilmente nei pressi di un'assistenza ospedaliera e, data la mia ereditarietà all'infarto e il piacevole permanere dei vizi che lo favoriscono, non è il caso di lasciare la Carlottola in balia di onde oceaniche...in cambio, mantengo la mia "cultura della lentezza" e il mondo spirituale che questa mi dona. Da queste parti usano dire: "Una faccia, una razza..."   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

        

 

 


IMMAGINI
RELATIVE

 

   
   

Linos in vista

   
   
Lindos

Alla fonda nella baia di Lindos

   
   

La barca di Silvia e Carlo

   

 

 

Silvia, lo skipper di Nasicaa

Kitalpha al porto di Mandraki

   
   
Mandraki porto

Rodi, l'ingresso al porto di Mandraki

   
   

   
   

   
   

   

 

 

 

 

 

 

 

 

   Isola di Karpathos

Diario di bordo 

Isola di Simi e di Nisiros