16. 4 Il vento da E previsto per questa notte ci suggerisce di salpare dalla
Rada di Porto Azzurro e portarci nel Golfo Stella, ridosso
adeguato ai venti di Grecale. Da ieri il vento da NE-e ENE
creava onda in baia dando l'immaginabile disagio a chi come noi
si trova alla fonda. Fatta cambusa, ridato fondo nella baia
"Renato", (la baia dove ha perso l'ancora) ove il mare é di una
trasparenza assoluta, abbiamo pranzato con un buon piatto di
spaghetti alle "lumachine" di mare. Dopo il caffè, rinfresca il
vento portante e di solo Genoa filiamo con il vento.
Accompagnati da una leggera pioggia scapoliamo gli Scogli
Corbelli e data randa bordeggiamo fino all'Ansa di Margidore,
ove diamo fondo in 6m. d'acqua con 50m. di "calumo"... L'ancora
é abbastanza adeguata a questi fondali sabbiosi e le varie
verifiche ai punti di riferimento dicono che tutto tiene. Dopo
cena, per avere un po' di calma, spengo l'eolico che continua a
ruggire insieme al vento. Almeno non c'é onda e l'indomani
avremo buon vento per uscire da questo profondo Golfo alla volta
dell'Isola del Giglio. Anche i libri conciliano il sonno e
quando il vento cede di pochi nodi ti addormenti tranquillo.
La mattina del 17 suona la sveglia alle 06. Ci piace far tutto
con calma, la colazione é sacra, l'aria é frizzante e il vento
ha tenuto ma non sarà così per tutto il giorno, comunque abbiamo
tempo. Dalla parte opposta della baia, in cima al colle, Capoliveri ancora sonnecchia; salpiamo, non c'é in giro nessuno
da salutare, ho una bella sensazione di quiete. Carla "arma" la
canna da pesca con le finte esche.. anche se senza speranze ma
non si sa mai. Kitalpha fila con solo Genoa poi al largo anche
la Randa, il vento gira fino alla Bolina larga poi ridiventa
portante. Giungiamo in porto dopo aver preso accordi via radio
con l'Ufficio Marittimo; i posti barca sono pochi e conviene
prenotare all'ormeggiatore. Le banchine occupate dalle
imbarcazioni di assistenza a chi lavora presso la nave Concordia
e quelle di Polizia sono parecchie.
In
prossimità dell'isola mi sentivo quasi turbato al pensiero che
adesso avrei scorto la grande nave. Dietro la falda di un
costone roccioso fece capolino il ponte di poppa, man mano che
ci si avvicinava si scorgeva nella sua interezza Concordia. La
volevo vedere, non per curiosità ma come partecipazione, a un
lutto forse. Infatti all'obbligo di mantenere una distanza di
200m. si vede tutta la sua grandezza, appoggiata sul fianco dà tristezza,
richiede contegno e dà una sensazione indefinibile; un pensiero:
anch'essa colpita dagli uomini. Ricordo di aver avuto le stesse sensazioni alla
vista di una gran bella e vecchia barca a vela, "spiaggiata"
nella baia nei pressi di Taormina, a causa del cedimento
dell'ancora... Mah, rimani senza parole e con lo spirito
cupo continui a fare quello che devi.
L'isola l'ho già conosciuta anni fa é un enorme masso di granito ricoperto di una bella flora marittima multicolore. Qualche
vigna d'uva ansonica,
tipica dell'isola, dei frutteti ove oltre alle confetture
é molto apprezzato il miele locale. Pittoresco é il borgo con il
suo porticciolo da dove con l'autobus si sale a Giglio Castello
che svetta sopra il monte. Sarebbe il periodo giusto per
camminare lungo i sentieri dell’isola, per riempire gli occhi e
la mente di colori unici e variegatissimi della flora
mediterranea ma domani il vento da S sarà
moderato e approfitteremo per rientrare all'Elba senza sventate.
Facciamo cambusa e la mattina del 18 usciamo dal porto. Lasciata
l'isola, tangoniamo il Genoa, una ritenuta alla Randa e
sfruttiamo i 10 nodi di vento che spesso calavano per poi
ritornare; é tranquillizzante non avere orari per l'arrivo,
tanto da non essere tentati di mettere in moto il motore, nella
rada di P Azzurro, si é in sicurezza anche a qualsiasi ora della
notte.
Il mattino seguente scesi in paese oltre che per far cambusa,
sono andato all'ufficio marittimo ma era chiuso. Tempo fa,
presso tale ufficio, avevo fatto la richiesta di avere copia
della dichiarazione di evento straordinario fatta dal comandante
del rimorchiatore del pontone che il 26.09.2011 mi aveva urtato
mente ero alla fonda; lunedì 16 c.m. ritiravo tale documento e
leggendolo non corrispondeva alla realtà dei fatti. In pratica
scrive: "sia io che che il mio personale non abbiamo a vista
riscontrato nessun danno, tengo a precisare che eventualmente se
urto c'é stato, é stata l'imbarcazione a vela a effettuare
l'accosto e non il contrario. Considerato inoltre che il cavo di
acciaio dell'ancora del pontone é stato segnalato con dei
gavitelli arancioni proprio per evitare che altre imbarcazioni
non ancorassero nei dintorni, penso di non aver nessuna
responsabilità nell'accaduto, anzi di aver provveduto a
risolvere un problema che avrebbe spettato all'altra
imbarcazione e pertanto ritengo non si debba rispondere di
eventuali richieste di risarcimento." Pertanto andavo per
denunciare quanto quella dichiarazione sia diversa dalla realtà.
Lo comprovano le immagini fotografiche in mio possesso sia
dell'urto che della baia priva di gavitelli di segnalazione,
inoltre ho diversi testimoni che confermano questo i quali
aggiungono: questa estate numerose imbarcazioni alla fonda hanno
dovuto far intervenire dei sub a recuperare ancore impigliate ad
un cavo d'acciaio non segnalato...Domani andrò in
capitaneria a parlare con il responsabile della Guardia Costiera Elbana.. L'anno
2011 é stato nero per la mia piccola economia, a parte l'UE e il
"pontone" si somma il verbale per la mancata assicurazione del
fuoribordo di 2.5 CV fin poco prima esente; a questo riguardo,
ho letto su Bolina che fatta la legge, non sarebbe stata
trascritta, pertanto con un buon avvocato si dovrebbe vincere il
ricorso...ma se poi pur avendo ragione ti devi pagare le spese
legali...Mah.
Salpata l'ancora risaliamo l'isola con buon vento da SE,
scapolato Capo Vita dirigiamo verso la baia di Portoferraio.
Improvvisamente scatta fischiando la frizione del mulinello da
pesca, agitazione a bordo; iniziano le operazioni di recupero
del pesce che diventa sempre più leggero. Recuperato il piombo
da 1/2Kg. arriva l'amo con impigliato un pezzo di grosso
tentacolo di un polipo.. Mah, si sarà staccato volontariamente
un pezzo di esso? Dispiaciuti per aver ferito la preda ma
contenti perché almeno sopravviverà, é una contraddizione rispetto
a quello che si sta facendo, però é così.
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