...il vento, le onde e le montagne, sono sempre dalla parte dei navigatori e scalatori più abili.



 BASEITALIA  O.N.L.U.S


 

Alpinismo

B.A.S.E. Jump

Delta e 
Parapendio


Manuali

Nautica 

Paracadutismo
in alta Montagna


Paracadutisti 
Trentini

Rassegna stampa/TV

Sci alpinismo

Web master
Bepi Hoffe
r





 

Salutiamo nave Concordia con la speranza di rivederla presto a navigare

Isola del Giglio
17 aprile 2012

 

Non giudicare la nave stando in terra


16. 4 Il vento da E previsto per questa notte ci suggerisce di salpare dalla Rada di Porto Azzurro e portarci nel Golfo Stella, ridosso adeguato ai venti di Grecale. Da ieri il vento da NE-e ENE creava onda in baia dando l'immaginabile disagio a chi come noi si trova alla fonda. Fatta cambusa, ridato fondo nella baia "Renato", (la baia dove ha perso l'ancora) ove il mare é di una trasparenza assoluta, abbiamo pranzato con un buon piatto di spaghetti alle "lumachine" di mare. Dopo il caffè, rinfresca il vento portante e di solo Genoa filiamo con il vento. Accompagnati da una leggera pioggia scapoliamo gli Scogli Corbelli e data randa bordeggiamo fino all'Ansa di Margidore, ove diamo fondo in 6m. d'acqua con 50m. di "calumo"... L'ancora é abbastanza adeguata a questi fondali sabbiosi e le varie verifiche ai punti di riferimento dicono che tutto tiene. Dopo cena, per avere un po' di calma, spengo l'eolico che continua a ruggire insieme al vento. Almeno non c'é onda e l'indomani avremo buon vento per uscire da questo profondo Golfo alla volta dell'Isola del Giglio. Anche i libri conciliano il sonno e quando il vento cede di pochi nodi ti addormenti tranquillo.
In vista gli scogli Corbelli che delimitano il Golfo Stella La mattina del 17 suona la sveglia alle 06. Ci piace far tutto con calma, la colazione é sacra, l'aria é frizzante e il vento ha tenuto ma non sarà così per tutto il giorno, comunque abbiamo tempo. Dalla parte opposta della baia, in cima al colle, Capoliveri ancora sonnecchia; salpiamo, non c'é in giro nessuno da salutare, ho una bella sensazione di quiete. Carla "arma" la canna da pesca con le finte esche.. anche se senza speranze ma non si sa mai. Kitalpha fila con solo Genoa poi al largo anche la Randa, il vento gira fino alla Bolina larga poi ridiventa portante. Giungiamo in porto dopo aver preso accordi via radio con l'Ufficio Marittimo; i posti barca sono pochi e conviene prenotare all'ormeggiatore. Le banchine occupate dalle imbarcazioni di assistenza a chi lavora presso la nave Concordia e quelle di Polizia sono parecchie.
Cominciamo a vedere la nave In prossimità dell'isola mi sentivo quasi turbato al pensiero che adesso avrei scorto la grande nave. Dietro la falda di un costone roccioso fece capolino il ponte di poppa, man mano che ci si avvicinava si scorgeva nella sua interezza Concordia. La volevo vedere, non per curiosità ma come partecipazione, a un lutto forse. Infatti all'obbligo di mantenere una distanza di 200m. si vede tutta la sua grandezza, appoggiata sul fianco dà tristezza, richiede contegno e dà una sensazione indefinibile; un pensiero: anch'essa colpita dagli uomini.  Ricordo di aver avuto le stesse sensazioni alla vista di una gran bella e vecchia barca a vela, "spiaggiata" nella baia nei pressi di Taormina, a causa del cedimento dell'ancora...  Mah, rimani senza parole e con lo spirito cupo continui a fare quello che devi.
L'isola l'ho già conosciuta anni fa é un enorme masso di granito ricoperto di una bella flora marittima multicolore. Qualche vigna d
'uva ansonica, tipica dell'isola, dei  frutteti ove oltre alle confetture é molto apprezzato il miele locale. Pittoresco é il borgo con il suo porticciolo da dove con l'autobus si sale a Giglio Castello che svetta sopra il monte. Sarebbe il periodo giusto per camminare lungo i sentieri dell’isola, per riempire gli occhi e la mente di colori unici e variegatissimi della flora mediterranea ma domani il vento da S sarà moderato e approfitteremo per rientrare all'Elba senza sventate.
Facciamo cambusa e la mattina del 18 usciamo dal porto. Lasciata l'isola, tangoniamo il Genoa, una ritenuta alla Randa e sfruttiamo i 10 nodi di vento che spesso calavano per poi ritornare; é tranquillizzante non avere orari per l'arrivo, tanto da non essere tentati di mettere in moto il motore, nella rada di P Azzurro, si é in sicurezza anche a qualsiasi ora della notte.
Il mattino seguente scesi in paese oltre che per far cambusa, sono andato all'ufficio marittimo ma era chiuso. Tempo fa, presso tale ufficio, avevo fatto la richiesta di avere copia della dichiarazione di evento straordinario fatta dal comandante del rimorchiatore del pontone che il 26.09.2011 mi aveva urtato mente ero alla fonda; lunedì 16 c.m. ritiravo tale documento e leggendolo non corrispondeva alla realtà dei fatti. In pratica scrive: "sia io che che il mio personale non abbiamo a vista riscontrato nessun danno, tengo a precisare che eventualmente se urto c'é stato, é stata l'imbarcazione a vela a effettuare l'accosto e non il contrario. Considerato inoltre che il cavo di acciaio dell'ancora del pontone é stato segnalato con dei gavitelli arancioni proprio per evitare che altre imbarcazioni non ancorassero nei dintorni, penso di non aver nessuna responsabilità nell'accaduto, anzi di aver provveduto a risolvere un problema che avrebbe spettato all'altra imbarcazione e pertanto ritengo non si debba rispondere di eventuali richieste di risarcimento." Pertanto andavo per denunciare quanto quella dichiarazione sia diversa dalla realtà. Lo comprovano le immagini fotografiche in mio possesso sia dell'urto che della baia priva di gavitelli di segnalazione, inoltre ho diversi testimoni che confermano questo i quali aggiungono: questa estate numerose imbarcazioni alla fonda hanno dovuto far intervenire dei sub a recuperare ancore impigliate ad un cavo d'acciaio non segnalato...Domani andrò in capitaneria a parlare con il responsabile della Guardia Costiera Elbana.. L'anno 2011 é stato nero per la mia piccola economia, a parte l'UE e il "pontone" si somma il verbale per la mancata assicurazione del fuoribordo di 2.5 CV fin poco prima esente; a questo riguardo, ho letto su Bolina che fatta la legge, non sarebbe stata trascritta, pertanto con un buon avvocato si dovrebbe vincere il ricorso...ma se poi pur avendo ragione ti devi pagare le spese legali...Mah.
Salpata l'ancora risaliamo l'isola con buon vento da SE, scapolato Capo Vita dirigiamo verso la baia di Portoferraio. Improvvisamente scatta fischiando la frizione del mulinello da pesca, agitazione a bordo; iniziano le operazioni di recupero del pesce che diventa sempre più leggero. Recuperato il piombo da 1/2Kg. arriva l'amo con impigliato un pezzo di grosso tentacolo di un polipo.. Mah, si sarà staccato volontariamente un pezzo di esso? Dispiaciuti per aver ferito la preda ma contenti perché almeno sopravviverà, é una contraddizione rispetto a quello che si sta facendo, però é così. 

      

 

Isola del Giglio

 

IMMAGINI CORRELATE

 

Il Golfo stella visto da S  
     
Il borgo del porto   Il porto
     
 
     
Il porto  
     
  Giglio Castello, svetta sopra la cima del monte
     

 

 
 
  Ritorno al mare

   Diario di bordo

 Estate in Sardegna