...il vento, le onde e le montagne, sono sempre dalla parte dei navigatori e scalatori più abili.



 BASEITALIA  O.N.L.U.S


 

Alpinismo

B.A.S.E. Jump

Delta e 
Parapendio


Manuali

Nautica 

Paracadutismo
in alta Montagna


Paracadutisti 
Trentini

Rassegna stampa/TV

Sci alpinismo

Web master
Bepi Hoffe
r





 

 

Cima d'Asta e Rava

Gruppo del Lagorai versante est

Testo e disegni di Gianfranco Tomio
 

Massiccio di Cima d'AstaNel massiccio di cima d'Asta non è mai stato di moda arrampicare, questo è dovuto al lungo avvicinamento (circa 2,30-3 ore ), e soprattutto alle poche notizie reperibili. Questo lavoro è il pretesto di far conoscere la solare parete a quegli alpinisti che ancora desiderano faticare un po' prima di arrampicare. Come punto di partenza e appoggio c'è il rifugio " Ottone Brentari" , le vie si possono salire in poche ore, i ritorni sono per comodi sentieri. Nel sottogruppo di Rava, tutto è all'insegna della fatica e della solitudine. I sentieri passano raramente in prossimità delle pareti, ed anche i ritorni sono lunghi e complessi. La maggior parte degli itinerari sono situati sulle pareti a Nord, Nord - Ovest, certamente un poco repulsive ma cariche di fascino. Non ci sono punti di appoggio e le malghe sono nella maggioranza inospitali o fatiscenti. Motivo questo per effettuare le eventuali salite in giornata, per cui la preparazione nel camminare non va assolutamente sottovalutata.

CONFINI

Generalmente si include nel gruppo dei Lagorai, ma il gruppo di cima d' Asta e sottogruppo delle cime di Rava è per geologia e morfologia molto diverso, porfirico il Lagorai, granitico Rava-cima d'Asta. E' diviso dalla val Cia a Nord, dalla val Campelle-torrente Maso a Ovest, Valsugana e dalla strada Strigno-Tesino-P.so Brocòn-Canal S. Bovo a Sud Est

GEOLOGIA

Geologicamente il gruppo di cima D' Asta risale al carbonifero superiore (circa 250 milioni di anni fa) ed è formato da graniti nati dal consolidamento di magma all'interno del basamento cristallino. Si può notare nella parte alta della val Orsera la sovrapposizione ed il mescolamento del granito sulla roccia sottostante più antica. Il fenomeno che ha dato l'orografia attuale è dovuta ai ghiacciai, soprattutto del quaternario, hanno dato la caratteristica forma ad U delle valli. Si possono notare i molti circhi glaciali ed i laghi rimasti di questo fenomeno, un po’ ovunque. In molte pareti nella parte bassa si nota una fascia più chiara, segno tangibile degli ultimi nevai ormai spariti per la mitezza della temperatura in questi ultimi anni.

OSSERVAZIONI E CONSIGLI

In questa guida ho descritto tutti gli itinerari alpinistici della parete Sud di cima d'Asta, mentre per gli altri settori ho scelto le vie più significative e naturalmente dove esiste qualche notizia o relazione facilmente recuperabile. Ho percorso più dell'80% delle vie in prima persona, di conseguenza la valutazione delle difficoltà risulta abbastanza omogenea. Per la scala delle difficoltà è stata usata quella U.I.A.A. Le descrizioni sono precedute da uno schema riassuntivo nel quale si indicano le caratteristiche e le note principali dell'ascensione. Per il materiale alpinistico è bene avere una dotazione completa comprendente una serie di dadi, friend, qualche chiodo a lama ed a U per migliorare l’assicurazione, generalmente le soste sono chiodate ed anche i chiodi di progressione non mancano. I tempi relativi alle salite sono il più delle volte indicativi, cordate molto allenate, oppure cordate più lente, possono impiegare tempi molto diversi. I termini destra e sinistra sono sempre riferiti ad un alpinista che sale o che scende. Portare sempre con se una carta topografica della zona. I mesi migliori per l'arrampicata sono da giugno a settembre, sulle pareti a Sud se la stagione lo permette anche fino ad ottobre. La zona è interessata molto frequentemente da vasti fenomeni nebbiosi nelle ore calde (in estate), quindi attenzione a non smarrire i sentieri di ritorno.

 

Ogni cosa è sacra! ognuno è sacro! ogni luogo è sacro! ogni giorno è nell'eternità!
Allen Ginsberg

BREVE STORIA ALPINISTICA

Senza dubbio i primi salitori di queste cime furono pastori e cacciatori, se qualcuna fosse rimasta inaccessa con molta probabilità fu salita nel periodo della grande guerra, dato che i luoghi rimasero occupati per alcuni anni lasciandoci in eredità strade e sentieri ed esili camminamenti anche in punti insospettati. La prima storica salita fu compiuta nella estate del 1906 dal Valsuganotto Pompeo Tomaselli con due amici rimasti sconosciuti, salirono la bella cima Trento (così battezzata da loro, perché senza nome) da Sud con difficoltà di II grado. Nel 1908 c'è un primo tentativo da parte di due pionieri dell'arrampicata, uno di questi era Mario Scotoni del compagno non si conosce il nome, tentarono la salita della parete di cima d' Asta. Bisogna aspettare poi il 1952 per rilevare una salita rimasta in ombra per le poche notizie in merito, l’unica descrizione è di un quotidiano;"...due giovanissimi arrampicatori Ruggero Lenzi, un universitario della S.U.S.A.T. e Mario Michelini della S.A.T. di Borgo, hanno ritentato la prova e hanno vinto la partita. Il paretone fino a due giorni fa inviolato, è stato percorso in 6 ore. Non presenta difficoltà acrobatiche: è una salita di IV grado con passaggi di V. Si attacca la fascia di roccie che si spinge verso il lago a N-O, e scavalcando diedri e fessure, dopo circa 70 metri si giunge su di un ripiano, e di qui spostandosi cautamente obliqui a destra, si conquista una placca che bisogna superare affrontandola da sinistra verso destra. A questo punto bisogna arrampicarsi da destra verso sinistra lungo uno strapiombo per conquistare una seconda placca più in alto. A sinistra c'è un altro strapiombo, superato il quale si arriva attraverso canaletti e nuovi diedri, sulla cresta della parete. A sinistra si erge la cima della montagna, l’imponente mole granitica da cui si contempla uno dei più splendidi panorami delle nostre Alpi, e che si erge austera e isolata a 2847 metri d' altezza, fra la verde val Cia e l’altra valle in fondo alla quale spumeggia il torrente Grigno". Questa salita non è ancora identificata, ma si può supporre che si svolga all'incirca sul tracciato della via "Roger". Nel 1957 sul Tombolin di Caldenave vengono tracciati due itinerari dalle cordate Valsuganotte F.Campestrin - G.Agostini, R.Rinaldi-A.Armellini, queste salite si svolgono su roccia alquanto delicata. Nel 1958 G. Melchiori (prima guida Valsuganotta) e G. Sent, aprono una via sulla sperduta cima Brunella. Nel 1959 ancora G. Melchiori, con O. Pianta salgono la parete Sud di cima d' Asta, una via che diventera una delle più ripetute della parete. Nella seconda metà degli anni sessanta, O. D'Accordi e compagni compiono una sistematica esplorazione delle torri di Segura, cima Caldenave e del Passetto, compiendo circa 8 prime salite, sulla parete di cima d' Asta i veneti S.Zampiron - E.Tisato salgono la torre Gillo Cavinato. Negli anni settanta c'è un incremento notevole e sulla parete di cima d' Asta, vengono aperti diversi itinerari anche di difficoltà elevata, spicca tra queste la " via del diedro alto " dei padovani Marco e Maurizio Marchesini, ed anche le cordate valsuganotte ritornano ad esplorare la parete, G.Compagno - G.Dalfollo salgono la " via del rifugio ", R.Segnana - F.Gioppi - B.Rizzon la " via Milena ".Gli anni ottanta sono ricchi di nuove salite, l’evoluzione di nuovi concetti portano anche qui una ventata di innovazione. La cordata R.Assi - M.E.Fiori sale la punta di Lancia con un passaggio molto elegante, ancora i padovani Marchesini - Ellero salgono la " via del dado", i valsuganotti D.Lira - F.Melchiori aprono la " via Roger ". F. Melchiori sarà l’interprete di spicco aprendo diverse nuove salite sulla parete di cima d' Asta. Da notare la bella " via Franco " aperta da F. Leoni e compagni. Nel gruppo di Rava si possono contare due salite molto belle, nel 1984 F.Melchiori - V.Bastiani - R.Fratton salgono la parete Nord - Ovest della cima Brunella, nel 1988 la cordata G.Tomio - M.Piasente sale la tetra parete Nord della prima torre di Segura, queste due vie aprono le porte a più impegnativi percorsi in questo spicchio di granito. Gli anni novanta iniziano con l’apertura della " via Marietto ", un nuovo itinerario della cordata R.Assi - D.Lira, bellissima salita di media difficoltà. L'attività maggiore si svolge nel gruppo di Rava, la cordata G.Tomio - L.Compagno salgono per la parete Nord - Ovest di cima Trento che conta già alcune ripetizioni, tracciano poi una nuova salita sulla parete del primo campanile di Orsera, le pareti dei campanili erano ancora digiune di salite alpinistiche. Continuando l'esplorazione G.Tomio e Carla Balduzzo tracciano diversi itinerari sulle pareti della val Orsera. Nell’estate del 1991 compaiono anche i primi spit ed il trapano, salendo dal basso F.Simonetto e M.Piasente aprono una via sui contrafforti Ovest del Passetto, il tracciato si snoda fra diedri e placche levigatissime verticali, qualche passaggio è ancora da liberare. Con lo stesso sistema nell'estate 1993 F.Simonetto - G.Tomio - M.Piasente aprono un itinerario sulla parete Sud di cima d'Asta la via " testa del drago ", salendo un evidente strapiombo che presenta difficoltà di VII+, poco tempo dopo tocca alla quinta torre di Segura, sempre F.Simonetto con M.Piasente salgono la parete Sud con forti difficoltà in placca. Sempre nell’estate sul pareton di cima d' Asta vede la luce una via diretta e continua ad opera di M.Giovanazzi e P.Calzà, nel Bualon di cima d' Asta sulla parete Nord - Ovest del crestone senza nome, C.Groaz e F.Corn aprono un itinerario con arrampicata libera ed artificiale. Anche nella val Rava inizia l’esplorazione e si possono contare già due belle salite ad opera di G.Tomio e compagni. Il 1994 è un anno che vede alcune belle realizzazioni in cima d' Asta, nella primavera la cresta del Bualon con uno sviluppo notevole di circa 1000 m. ad opera di R. Assi e compagni. Sulla parete di cima d' Asta la via " Marco e Silvia " aperta da F. Melchiori in solitaria, sempre sul pareton G. Tomio e P. Marconi tracciano una via molto diretta che termina sulla torre Mariano. Anche la val Rava riceve parecchie visite e vengono tracciate altre tre salite da G. Tomio e P. Marconi. Nell’autunno viene salita la parete Est della cima Brunella, G. Tomio, M. Piasente, G. Prandel, iniziando una nuova esplorazione che si muove verso la val Quarazza. Sempre nell’autunno viene salita una torre nei pressi della malga Fierollo, è questo un itinerario impegnativo e continuo dove si praticano tutte le tecniche dell’arrampicata su granito, gli apritori sono sempre i soliti affezionati di questi angoli solitari. Il 1995 inizia con l'apertura di una breve via sul Sasso Stretto nel Bualon di cima D'Asta poi causa il persistente maltempo non si conoscono realizzazioni di nuovi itinerari.

 Free Climbing in Trentino