Alcune
imbarcazioni viste in rada e in porto
Il
porto e la rada di
Portoferraio
sono considerati tra i più protetti da tutti i venti e
principale luogo marinaro dell'Isola d'Elba. Navi e imbarcazioni
di tutti i tipi trovano riparo e anche noi vi trascorreremo il prossimo inverno,
contenti di avere Kitalpha ben protetta e i cantieri vicini per
le future manutenzioni. Pubblico qualche immagine che le
evidenzia: la foto a fianco di questo bel Galeone di due alberi Sloveno,
fedelmente ricostruito (sembra in Egitto) e visto navigare da
queste parti con il suo simpatico equipaggio per tutta la
stagione estiva. Spesso quando arrivano o ripartono dal porto si
annunciano o salutano con una salva di cannone...In porto
l'equipaggio veste un abbigliamento dell'epoca, destando
curiosità e interesse tra i turisti, in particolare i bambini
rimangono affascinati da tale spettacolo, e questo é molto
bello. Altre belle barche stazionano in porto (per la verità
anche in tanti altri porti) e osservandole ed imparando a
riconoscerle fa crescere una forma di personale cultura
marinara. Mi spiace non aver fotografato le
tante imbarcazioni viste, con le caratteristiche legate ai
luoghi o alle tradizioni locali. Mi rimangono le consapevolezze
che poi si perdono nell'andare avanti, anche perché non
sono
propriamente un cultore e sto imparando. Attualmente sono a
casa, vivo tutte le dinamiche relative al vivere in società e
quelle importanti legate alla famiglia. l'unica ancora che mi
tiene a casa. Spesso con il pensiero sono là: nel luogo dove c'é Kitalpha, un ambito un po'più lontano da chi ci governa
e dove per
salvarsi si pensa al contingente, facendo riferimento agli
eventi naturali e adoperandosi di conseguenza per poter andare
avanti. Ma, avanti dove? Semplicemente a un modo di vivere a mia
dimensione, con l'obiettivo di stare possibilmente in pace.
Ardua meta, ma ancora la natura nei suoi molteplici aspetti ti
aiuta, ti
riporta alle realtà del poter vivere se la rispetti. Un
aspetto naturale che ritrovo stando anche a casa è il timore
della malattia la
malattia e tutto il resto mentre con Kitalpha il resto é più
esistenziale ed essenziale , non dai tanto spazio all'effimero ma sei
concentrato, a parte i famigliari, a quello che serve per vivere
giorno per giorno, dalle piccole cose relative all'efficienza
dei propri mezzi, alle previsioni meteo relative al capire cosa
potrebbe accadere davanti a te in breve tempo. Per un certo
verso a casa si starebbe al riparo dagli eventi atmosferici, ma
amare la natura forse vuol anche dire esporsi almeno un poco ai
suoi elementi. Lo spirito di avventura
mi ha sempre accompagnato e se vogliamo dirla tutta, questo -a volte- potrebbe essere anche un
tormento, pensi a quanto sarebbe bello aver passione per l'orto
o per la
campagna...Questo non significa essere scontento, riconosco che
vi sono aspetti più congeniali alla condivisione famigliare,
sociale ed economica, ma é già tanto che uno riesca a
percorrere la sua via. Sento il desiderio di ritornare in mare,
stare in porto a preparare la barca per poi ripartire, pensando a
qualche meta non tanto distante, adatta all'inverno, pertanto
solitaria, incantata e nel silenzio. Anche in montagna é così:
sei tu e l'ambiente più o meno severo, dipende dalle tue
capacità ma il risultato é lo stesso: vivi le tue emozioni al
top dei tuoi limiti, contento di ritornare al rifugio, in valle
e dai "tuoi". Poi ritorna la voglia di ripartire. Tutto si
ripete come in natura, anche se non é mai lo stesso a causa di
variabili infinite. Infatti ritornando negli stessi luoghi dai
ben noti panorami, ritrovi sempre quel qualcosa che é quello che
ti ha spinto a ritornare ma forse quel qualcosa di diverso sta'
anche dentro di te e semplicemente lo ascolti4. Anche questo é
andare avanti. |
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